Mengoni: "Non amo le cose facili ma cerco a 33 anni di essere felice"

Approda al Meazza con ventisette canzoni rivedute nell’ottica dell’album “Materia (terra)”

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Due anni, cinque mesi e venticinque giorni. Lo spettacolo con cui debutta domani tra i sacri spalti del “Meazza” placa quel languore provato da Marco Mengoni davanti al calendario contando il tempo scivolato sulle sue canzoni dalla data cerchiata in rosso dell’ultimo concerto alla rentrée di martedì scorso nell’esedra di Villa Manin a Codroipo, Udine. In quella bolla evocata dal grande arco di una scenografia che sembra inghiottirsi il palco e i suoi ospiti l’idolo di Ronciglione attraversa tutta la sua storia, passando dalla “Cambia un uomo”, che canta in apertura di spettacolo camminando tra il pubblico per raggiungere il palco-astronave, alle lucenti seduzioni di “Voglio”, “Ti ho voluto veramente bene” o della cover di “Psycho Killer” che tanta fortuna gli portò ad X-Factor. Una maratona di ventisette canzoni rivedute e corrette nell’ottica dell’ultima fatica discografica “Materia (terra)”. In mezzo c’è tutta una vita. La sua. "Ritrovare quell’abbraccio che m’è tanto mancato in una cornice speciale come lo stadio è la cosa più entusiasmante che ci possa essere" ammette lui. Sarà il primo giro di concerti “water equal”, ogni spettatore garantirà 250 litri d’acqua potabile ad una famiglia nel villaggio di Kiteto, in Tanzania, per un totale di oltre 30 milioni di litri d’acqua."Mi era stato proposto di cantare nei grandi spazi, ma per due tournée sono sfuggito all’idea degli stadi perché non mi sentivo ancora pronto. Non amando le cose facili, ora lo faccio con album da club come ‘Materia (terra)’ provando a far entrare il club nello stadio.

Provo a godermi la vita,l a 33 anni voglio essere innanzitutto felice". An.Spi.

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