Milano, materne e nidi: pesa la crisi degli educatori

Delibera-ponte della Regione per "tamponare" fino a dicembre. Appelli da sindacati e associazioni: "Il sistema così non regge"

Servono più educatori negli asili paritari e comunali milanesi

Servono più educatori negli asili paritari e comunali milanesi

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Milano - Mancano ancora educatori nei nidi e nelle scuole dell’infanzia lombarde paritarie. Duecento i trasferimenti in vista dai servizi comunali a quelli statali. E anche all’ultima selezione per il concorso dell’infanzia si sono presentati a Palazzo Marino solo una cinquantina di candidati per la prova scritta. Un concorso per il nido nel frattempo è stato revocato: era stato aperto ufficialmente per la copertura di sei posti, ma avrebbe creato una nuova graduatoria dalla quale attingere. "In quel caso c’era stata una selezione durissima tanto che ci siamo iscritte in più di 2.000 e siamo riuscite a superare la prova scritta in 277. Solo l’8 giugno abbiamo saputo dell’annullamento", si sfoga un’aspirante educatrice, chiedendo di “congelare” almeno la prova scritta. Il tema del reclutamento del personale resta all’ordine del giorno. C’è una delibera-ponte della Regione per far fronte alla carenza di educatori, almeno fino a dicembre: "Qualora le procedure di selezione non abbiano condotto all’individuazione di personale socio-educativo in possesso delle caratteristiche specificate, il soggetto gestore, entro il 31/12/2023, motivando adeguatamente la propria scelta, potrà completare il fabbisogno di personale educativo assumendo quale operatore socio-educativo anche chi è in possesso di diploma professionale/istruzione di grado superiore (almeno quadriennale) con comprovata esperienza di almeno tre anni in ambito socio-educativo ed esperienza specifica in area minori o disabili".

"Dovrà essere garantita - si legge ancora nella Dgr regionale - la partecipazione a iniziative di formazione e aggiornamento per un minimo di 40 ore annuali". "Siamo riusciti a ottenere uno spiraglio per rendere validi alcuni titoli di studio – spiega Paolo Uniti, direttore di Assonidi – e questo ci permette di organizzare il servizio anche per settembre. Ma quello che succederà dopo non si sa. Il problema del turnover è tremendo e ancor più la ricerca di personale per le sostituzioni brevi. È una figura alla quale i giovani non aspirano più: dopo aver investito arrivando fino alla laurea, cercano altri posti di lavoro più remunerativi". Intanto anche dal sindacato Usi chiedono di "aprire alla possibilità di fare accedere ai concorsi anche chi ha titoli indicati nella delibera-ponte della Regione".

"Siamo preoccupati rispetto alla dotazione organica del personale educativo in essere e allo scenario di riapertura dei nidi e delle scuole dell’infanzia a settembre – sottolineano dal sindacato di base –, perché dovremo far fronte anche ai passaggi “certi” del personale comunale allo Stato. Inoltre nel prossimo incontro di fine luglio dobbiamo interrogarci sulla chiusura di 15 sezioni e di una scuola all’infanzia di periferia". I sindacati chiedono "dati reali e certi sulle nuove assunzioni, sulle graduatorie aperte, avvisi pubblici per reperimento personale a tempo determinato (Mad), bandi di concorsi revocati, in essere e nuovi e quali siano le strategie operative per affrontare il problema". Oltre a un incremento della consulenza psicopedagogica "a disposizione non solo delle famiglie, ma anche del personale e dell’équipe di lavoro".

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