Liscate: sos camici, oltre mille senza medico

Cittadini privi da mesi di un'assistenza stabile: c'è una sola dottoressa tirocinante

Medico di base (Archivio)

Medico di base (Archivio)

Liscate (Milano) - Su quattromila cittadini, oltre mille senza medico di base, allarme camici anche a Liscate, dove l’ultimo pensionamento ha dato il colpo di grazia a una situazione problematica. Ora il Comune chiede a gran voce un sostituto, anche provvisorio. O, almeno, un punto guardia medica un paio di volte la settimana: "Almeno – così il sindaco Lorenzo Fucci – per le pratiche burocratiche, fare le ricette e dare ai cittadini un minimo di supporto". Telefono bollente in municipio "sebbene vi sia poco che possa fare – prosegue Fucci – se non quello che faccio, ossia telefonare quotidianamente ad Ats spiegando la gravità della situazione e chiedendo qualche provvedimento. Oggi mi è stato detto che forse un medico disponibile potrebbe essere reperito a breve. Speriamo".

Il tracollo dal pensionamento di Carlo Celentano, storico medico di base del paese. Per alcuni mesi si è andati avanti a rimpiazzi. "Abbiamo un solo medico effettivo, se non erro con duemila iscritti, e una bravissima dottoressa ma tirocinante, dunque non può prendere più di 600 pazienti. Sappiamo che questa situazione non riguarda solo Liscate, ma sul territorio del mio comune manca qualsiasi presidio sanitario, non abbiamo ospedali vicini o ben collegati: è davvero un problema".

Da Ats al Comune le spiegazioni note. Niente medici al momento, si guarda con fiducia a marzo, quando dovrebbero entrare in esercizio gli ultimi vincitori di concorso. Sull’istanza di un punto guardia medica almeno a cadenza bisettimanale in paese, pollice verso: la difficoltà è trovare professionisti disponibili a gestire il servizio. Su nuove nomine, un possibile spiraglio in queste ore: "Da Ats mi è stata ipotizzata la possibile disponibilità di una dottoressa, noi agevoleremmo per quanto possibile, mettendo a disposizione a condizioni calmierate i nostri ambulatori comunali. Dove già, peraltro, opera la pediatra".

Fra i cittadini nervi tesi. "Li capisco perfettamente, per molti, e soprattutto in questo momento, una situazione difficile". Mentre si cerca di fronteggiare l’emergenza medici non si perde d’occhio l’iter, ormai in pieno corso, per la Casa di Comunità al centro polivalente. La struttura liscatese era entrata nella rosa dei promossi. La speranza è che la realizzazione sia in tempi brevi. "La struttura è pronta, un progetto c’è. So che per una prima tranche di Case di Comunità è prevista l’attivazione nel 2022, spero vivamente che la nostra sia di questo gruppo. Non sono naturalmente i muri a risolvere il problema della carenza dei medici, ma una struttura dedicata potrebbe consentire un diverso lavoro in rete".  

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