GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

L’emergenza dei treni regionali. Settembre nero per i pendolari. In ritardo oltre metà delle linee

Gli abbonati alle direttrici che hanno sforato gli standard minimi di affidabilità saranno indennizzati. Trenord: hanno inciso i lavori sulla rete, il maltempo e anche l’incidente al convoglio merci vicino a Greco.

L’emergenza dei treni regionali. Settembre nero per i pendolari. In ritardo oltre metà delle linee

Gli abbonati alle direttrici che hanno sforato gli standard minimi di affidabilità saranno indennizzati. Trenord: hanno inciso i lavori sulla rete, il maltempo e anche l’incidente al convoglio merci vicino a Greco.

Il settembre di Trenord è sintetizzato nella tabella che indica le linee che in quel mese non hanno rispettato gli standard minimi di affidabilità e puntualità del servizio: ben 24 su 41, più della metà. Un settembre nero, si direbbe, se non fosse che le direttrici con performance al di sotto dei parametri di qualità vengono evidenziate in giallo. A rendere ancora più significativi i dati relativi a settembre è il fatto che gli standard di qualità sono stati resi meno severi dalla Regione con l’obiettivo di ridurre il volume degli indennizzi da riconoscere ai pendolari che abbiano acquistato un abbonamento valido su una delle linee lumaca. Nonostante questo, come detto, gli indennizzi scatteranno su oltre la metà delle direttrici dei treni regionali.

Nel dettaglio, come si legge nel grafico riportato in pagina, sono sotto gli standard: la Domodossola-Gallarate-Milano, la Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano, la Luino-Gallarate-Milano, la Chiasso-Como-Monza-Milano, la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, la Lecco-Molteno-Monza-Milano, quindi la Bergamo-Carnate-Milano, la Bergamo-Pioltello-Milano, la Cremona-Treviglio, la Brescia-Piadena-Parma, la Brescia-Cremona, la Mantova-Cremona-Lodi-Milano e, ancora, la Alessandria-Pavia-Milano, la Stradella-Pavia-Milano, la Alessandria-Mortara-Milano, la Mortara-Novara e la Pavia-Mortara-Vercelli. Infine la Como-Saronno-Milano, la Novara-Saronno-Milano, la Asso-Seveso-Milano, la Brescia-Iseo-Edolo, la Malpensa-Milano, la Lecco-Carnate-Milano e infine la Treviglio-Milano passante-Varese. Da Trenord, come riportato anche sul sito internet dell’azienda, sottolineanop che "a settembre le performance sono state fortemente condizionate da tre fattori: l’impatto dei lavori sulle infrastrutture, che si sono tradotti in rallentamenti e irregolarità; diversi episodi di maltempo nella prima metà del mese; le conseguenze dello scontro fra due treni merci verificatosi il giorno 13 nel nodo di Milano". Certo è che l’andamento del servizio durante quelle settimane, come forse si ricorderà, indusse Attilio Fontana, presidente della Regione, a farsi sentire con la conseguente convocazione di un tavolo nel quale concordare il piano di gestione del servizio perlomeno fino a giugno, tavolo al quale solo poche settimane fa hanno preso parte oltre alla stessa Regione e a Trenord anche Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Ferrovienord.

Alla luce dei dati appena esposti, Simone Negri, consigliere regionale del Pd, va all’attacco: "Per il mese di settembre i viaggiatori di 24 direttrici ferroviarie di Trenord su 40 beneficeranno dell’indennizzo per soppressioni e ritardi, un dato peggiore di quello dello stesso mese del 2023, quando le linee interessate erano 18, che sta a dimostrare che in Lombardia per il servizio ferroviario va sempre peggio. La maglia nera va alla provincia di Varese, con sette linee con indennizzo: la Domodossola-Gallarate-Milano, la Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano, la Luino-Gallarate, la Malpensa-Milano, la Como-Saronno-Milano, la Treviglio-Milano Passante-Varese e la Novara-Saronno-Milano. Ma – prosegue il consigliere Democratico – non va meglio nel pavese, dove le linee che non hanno rispettato gli standard minimi di puntualità sono cinque: l’Alessandria-Pavia-Milano, la Stradella-Pavia-Milano, l’Alessandria-Mortara-Milano, la Mortara-Novara e la Pavia-Mortara-Vercelli. Nonostante i molti treni nuovi, per paradosso, la puntualità negli anni è diminuita dall’84,2% del 2017 all’82% del 2023. Significa che diciotto treni su cento, e sono soprattutto quelli nelle ore di punta, arrivano tardi. Il 2024 non è certo andato meglio e i dati di settembre lo dimostrano. Non è bastato neppure cambiare il sistema di monitoraggio per nascondere le criticità dei servizi. Anche se la puntualità non viene più misurata entro i cinque minuti di ritardo, ma entro un quarto d’ora, le linee soggette a indennizzo non fanno che aumentare. Che sarebbe successo se ci fossero ancora i bonus che consideravano ritardi entro i 5 minuti? Viene il dubbio che il bonus, e l’automatismo del rimborso, sia stato eliminato perchè in questi mesi avrebbe svuotato il bilancio della Regione". Vale la pena ricordare, infine, che l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha mosso contestazioni proprio in merito al nuovo sistema di calcolo degli indennizzi aprendo una procedura che, dovesse andare in porto, potrebbe portare ad una multa nei confronti di Trenord del valore massimo fino al 10% del fatturato.