Le due piazze unite dal sentimento anti-Governo

In piazza Fontana i Sentinelli: "Non vogliamo essere la nuova Ungheria". In piazza Scala i no Nato

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Due manifestazioni distinte e distanti. Nei contenuti e negli slogan. Con un solo comune denominatore: il giudizio negativo nei confronti del neonato governo Meloni. In piazza Fontana, circa cinquecento persone hanno risposto all’appello dei Sentinelli, ideatori dell’iniziativa antifascista "Resistiamo". "Non vogliamo essere la nuova Ungheria o la nuova Polonia", lo slogan più gettonato ieri pomeriggio.

Secondo il portavoce degli organizzatori Luca Paladini, il presidio è stato messo in piede perché "sono avvenute già cose “importanti” in termini politici": a cominciare dall’elezione di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana a presidenti di Senato e Camera, contestati nel primo caso "perché si vanta di avere cimeli fascisti in casa" e nel secondo per "prese di posizione ai limiti dell’incitamento alla violenza nei confronti delle persone omosessuali". Dal palco è stato ricordato anche Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre di 13 anni fa, con riferimenti polemici a Salvini e ancora a La Russa, "che disse “Sono certo del comportamento corretto dei carabinieri”".

Nel frattempo, in piazza Scala, alcune centinaia di persone hanno dato via all’altra iniziativa, contro Ue e Patto atlantico, organizzata dal movimento "Italia sovrana e popolare": "Stop alle sanzioni alla Russia, che mettono in ginocchio l’Italia, e all’invio di armi in Ucraina", uno dei cartelli. Tra gli interventi, c’è stato anche quello l’ex magistrato Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione civile: "L’Italia è una colonia degli Stati Uniti e della Nato, oltre che dell’Europa: dobbiamo tornare a essere sovrani sul nostro territorio".

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