Lite sui lavori al Castello Sforzesco: "Antiche rovine distrutte"

Uno studio: la piantu mazione dei nuovi alberi danneggia gli antichi bastioni Piscina (Lega): opere comunali da fermare, intervenga subito la Soprintendenza

Una gru e due operai all’opera davanti al Castello Sforzesco

Una gru e due operai all’opera davanti al Castello Sforzesco

Milano -  L’accusa è pesante: la piantumazione di nuovi alberi davanti al Castello Sforzesco prevista nel progetto comunale di restyling della storica area avrebbe portato alla luce le rovine dei bastioni ducali, di sei baluardi e di sei rivellini e starebbe distruggendo questi antichi resti. La tesi è di Gianluca Padovan, presidente dell’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano - Progetto Down Town ed è subito rilanciata polemicamente dal consigliere comunale e vicecommissario milanese della Lega Samuele Piscina: "È incredibile come il Comune distrugga la storia della nostra città. È quanto accade in Piazza Castello, dove il sindaco, per piantare qualche nuovo alberello, sta letteralmente distruggendo le rovine dei bastioni ducali". L’esponente lumbard si riferisce alla riqualificazione in atto di Piazza Castello e via Beltrami, un piano firmato dal team di architetti guidato da Emanuele Genuizzi, nel 2017 vincitore del concorso internazionale di progettazione lanciato da Palazzo Marino.

Il progetto prevede la piantumazione di 186 nuovi alberi proprio nell’area verde di fronte all’ingresso principale del Castello Sforzesco. I lavori, partiti dall’area di via Beltrami con l’installazione di pietra per delimitare l’area pedonale, si sono poi spostati più a ridosso della Torre del Filarete e degli spazi verdi limitrofi. "Non ci voleva un genio a capire, anche guardando le vecchie mappe catastali del 1722, che scavando davanti al castello meneghino sarebbero stati rinvenuti i resti dei bastioni, dei sei baluardi e dei sei rivellini – continua Piscina –. Il Comune, più o meno consapevolmente, ha però deciso di effettuare i lavori e, nonostante l’affioramento dei reperti, non si è posto il problema d’interromperli e rivedere il progetto, valorizzando i reperti. Non posso pensare che la Giunta non sia a conoscenza degli affioramenti ed è di una gravità inaudita che il sindaco Sala non abbia fermato questa opera di distruzione".

Il consigliere della Lega conclude così: "Ho scritto poco fa alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano affinché fermi questo scempio portato avanti dal Comune". La replica dell’amministrazione non si fa attendere: "Tutte le operazioni in atto sono volute e condivise sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica. I lavori continuano sulle altre porzioni di cantiere mentre gli archeologi stanno verificando quella porzione di cantiere in oggetto, una situazione che peraltro già ben conoscevano. Si darà rilievo fotografico e la Soprintendenza archeologica in seguito trasmetterà le prescrizioni per il proseguimento dei lavori".

 

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