La villa più costosa di Milano venduta da Versace a 33,3 milioni

Santo cede la residenza di via dei Giardini sottoprezzo (chiedeva 49 milioni) e dopo dieci anni . L’advisor annuncia la conclusione della trattativa: "Un privilegio partecipare all’operazione"

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di Mattia Todisco

I fondi economici londinesi fanno la spesa a Milano. Stavolta non di calcio si tratta, come ha fatto Elliot a suo tempo col Milan o come ha provato a fare Bc Partners con l’Inter (respinta). La città brilla di tanti diamanti, al pallone che rotola e dispensa milioni nelle tasche degli artisti della sfera si affiancano tipicità che caratterizzano Milano nel mondo. Il made in Italy, la moda, l’orgoglio che veste di lusso il Quadrilatero del centro ed esprime il suo marchio elegante guardando dall’alto di una riconosciuta grandezza. Quando si parla di Versace, alla perfezione del tessuto si aggiunge un tocco di particolarità, la variazione del genio, i colori sgargianti. Tratti che sono rimasti la stella polare della casa al cui successo ha contribuito la matita del compianto Gianni, di cui pochi giorni fa ricorreva il trentennale della scomparsa e che oggi porta lo stesso cognome con i fratelli Santo e Donatella.

A Milano il genio creativo della famiglia ha trovato testimonianza, fino a poche ore fa, anche nel mondo immobiliare. Uno stabile in via dei Giardini, la Villa del Platano costruita tra il 1953 e il ’54, a cui l’imprenditore ha deciso di rinunciare ormai dieci anni fa. L’ha messa in vendita, era il 2012, chiedendo 49 milioni di euro. Come acquistare Barella, per tornare alla passione pallonara della città, ma il mercato (quello del mattone) ha giudicato per una decade un po’ troppo esosa quella richiesta. Eppure parliamo di top del lusso. Una superficie commerciale di 1.500 metri quadrati con terrazza panoramica e giardino privato, una villa costruita dagli architetti Carlo de Carli e Antonio Carminati negli anni in cui i Versace erano piccoli giovincelli sgambettanti nel calabrese, lontani (geograficamente e non solo) dal diventare un’icona della moda nel mondo. Una facciata spruzzata di verde, antesignana del Bosco Verticale (sempre Milano, sempre l’architettura), con mezzo secolo di anticipo, piazzata a guardia dei quartieri “bene“ della città, solo un passo più in là rispetto al bagliore dorato della Madonnina.

Ma anche il lusso stanca o non è più il sogno da realizzare. Quale che sia il motivo, Santo Versace ha deciso che non era più casa sua. Ha passato la mano, ha ceduto una parte del suo gusto riversato tra camere e saloni in modo che altri potessero giovarsene. Venite, acquistate. Una ricerca faticosa, affidata agli advisor per scandagliare il mercato dei possidenti. Molto possidenti, vista la cifra richiesta. Perché sarà pure di "eleganza discreta", come veniva definito l’immobile nel primo annuncio, ma le banconote che frusciano all’uscire dal portafoglio fanno discretamente rumore.

Dal 2012 in poi è cambiata anche la società che si è occupata della vendita. Inizialmente Sotheby’s International Realty, a cui non è riuscito di scrivere il finale positivo. Oggi Coldwell Banker Commercial, che ha chiuso la trattativa al prezzo record per la città di 33,3 milioni di euro dopo aver passato gli ultimi quattro anni (è subentrata nel 2018) a cercare chi potesse mostrare interesse. La caccia al tesoro è finita quando il fondo londinese ha fiutato l’affare, strappando un prezzo ribassato di una quindicina di milioni rispetto alla prima richiesta per Villa del Platano. "È stato un privilegio assistere il dott. Santo Versace in questa operazione di rilievo assoluto per il mercato milanese - dice in una nota Giuseppe Rojo, Ceo di CB Commercial - Lavorare sulla conversione degli immobili è molto spesso un elemento strategico per massimizzarne il valore e il nostro team lavora da anni in quest’ottica, registrando rilevanti successi". Tutti contenti, il fondo per primo. E Santo Versace, che ha finalmente incassato.

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