La scuola che non c’è: "Demolita e mai ricostruita. Aspettiamo da 9 anni"

Via Magreglio, foto d’epoca sulla cancellata per tenere alta l’attenzione. Il bando per il nuovo edificio delle elementari scadrà a metà aprile .

La scuola che non c’è: "Demolita e mai ricostruita. Aspettiamo da 9 anni"

La scuola che non c’è: "Demolita e mai ricostruita. Aspettiamo da 9 anni"

di Marianna Vazzana

MILANO

"Io questa la conosco". Lazzaro Casadei, di 77 anni, che vive a due passi da viale Certosa e dal cavalcavia del Ghisallo, indica una ragazzina in una foto in bianco e nero. Anno: 1970. "Vive nel mio stesso palazzo e ora è una signora". È tra le protagoniste di “FotoRaccordi“, la mostra a cielo aperto con 69 pannelli sistemati lungo la cancellata di via Magreglio 1, che da un lato accendono i ricordi e svelano a chi non c’era la Milano di un tempo, dall’altro puntano i riflettori sulla “scuola che non c’è“: la primaria demolita quasi 10 anni fa e non ancora ricostruita. E allora ieri, giorno d’inaugurazione di questa mostra speciale, è stata l’occasione per i cittadini della zona di far sentire di nuovo la propria voce, con anche una rappresentanza di studenti dell’Istituto comprensivo Alda Merini di cui fa parte anche il plesso Magreglio (per ora trasferito alle medie di via Sapri). "Quasi 10 anni di attesa per riavere una scuola è troppo per una città che corre", il commento del dirigente scolastico Angelo Lucio Rossi. Chiara Bertinotti, tra gli abitanti più attivi, spiega che "la scuola è un servizio essenziale per riportare vita in un quartiere dove hanno già chiuso tanti negozi: cartoleria, pasticceria, edicola e altri".

La vecchia scuola era un prefabbricato di tipo leggero inaugurato nel 1966 e destinato in teoria a durare non più di 30 anni. I lavori per ricostruirla dopo la demolizione erano partiti nella primavera del 2018 ma il cantiere si è bloccato perché è stato necessario presentare un progetto di variante alla bonifica. Poi Ats ha chiesto nuovi controlli perché un valore sulla presenza di idrocarburi è risultato lievemente sopra il limite. Nel 2022, altro problema, perché l’impresa che lavorava ha dato forfait, probabilmente per l’aumento dei costi dovuti all’aumento delle materie prime. Da qui, il nuovo bando di gara che, come conferma il Comune, scadrà a metà aprile. "Ci auguriamo che la strada sia finalmente in discesa: il quartiere aspetta la sua scuola da troppo tempo", dice Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8.

Intanto, occhi sulla mostra realizzata da Karin Vettorel e Alberto Pavan, che hanno appena aperto uno studio fotografico nel quartiere, fulcro dell’associazione Komorebi Ets. "Il nostro progetto è stato finanziato grazie al bando del Comune “La scuola dei quartieri“. Noi abbiamo raccolto migliaia di foto, consegnateci dagli abitanti della zona, con l’obiettivo di condividere i ricordi e non perdere un patrimonio". Ci sono bimbi che giocano in via Gallarate negli anni ’60, antiche cascine, la metropolitana Bonola oltre 40 anni fa e molto altro. I pannelli resteranno finché la nuova scuola non vedrà la luce.