La campagna dei vaccini e i volontari

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Giorgio

Fiorentini*

L a campagna delle vaccinazioni è incominciata e fra poco saremo nel periodo intenso della campagna vaccinale. A livello nazionale ancora non c’è chiarezza sul reclutamento dei 3.000 medici e 12.000 infermieri (Invitalia) e sulla mobilitazione delle Agenzie private per il lavoro. Sono un pezzo della campagna “in fieri”. C’è però un tesoretto di cui non parla mai nessuno: i volontari che possono gestire la logistica dell’accoglienza, dell’informazione del triage leggero. Queste attività, nei 65 punti di somministrazione individuati in Lombardia, saranno gestite da personale sanitario che potrebbe essere liberato per altre e più specifiche prestazioni sanitarie. La mobilitazione del volontariato e del terzo settore ambrosiano è un pezzo della via ambrosiana alla vaccinazione in logica sussidiaria.

L’esperienza di responsabile dell’attività dell’associazione Sottovoce-volontari Ieo e Monzino mi ha insegnato, in questi mesi, l’utilità e la funzionalità di questo volontariato professionalizzato. Dal 4 maggio e cioè dalla ripresa delle attività dopo il lockdown generalizzato in era Covid-19, abbiamo erogato circa 5.400 ore di servizio di volontariato (fate voi i conti quante giornate “full time equivalent”) sia presidiando la “banale” accoglienza e l’accompagnamento alla gestione del ticket per accedere agli ospedali(il ticket “accompagnato” si fa in 9-10”,il ticket fai da te si fa in 25- 30”,sic!); abbiamo gestito l’accoglienza in vari reparti specializzati ed abbiamo dato informazioni su “dove andare”, quanto aspettare ed abbiamo fatto le “quattro chiacchiere” scientifiche (non improvvisate) per i pazienti in attesa. E se arriva una persona in sedia a rotelle? Come gestirla? Ovviamente questo ha bisogno di una campagna di reclutamento, una selezione ed una formazione specifica. E’ un processo che, se non incomincia, non finisce. In sintesi, e forse, un coinvolgimento organizzato di volontari e del terzo settore ambrosiano potrebbe essere utile per guardare avanti con fiducia verso una nuova normalità, che non sarà piu’ come prima, ma potrebbe essere meglio di prima. *Università Bocconi

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