Il venerdì delle proteste "I lavoratori vanno rispettati"

di Andrea Gianni

MILANO

Per la manifestazione milanese, nella giornata di sciopero generale, Cgil e Uil hanno scelto "un luogo simbolo del potere", piazza Affari, per chiedere che "i diritti vengano rispettati". In contemporanea i lavoratori della filiera Amazon si sono riuniti in presidio davanti al magazzino in via Nicolodi, "luogo emblematico per le nostre lotte in queste ultime settimane". Davanti all’ingresso in via Caldesi 6 un’ulteriore mobilitazione dei driver di Postalcoop, azienda in appalto che gestisce per Amazon il servizio di consegne a domicilio veloci e della spesa (Amazon Prime Now e Amazon Fresh), al centro di "numerosi problemi". Una delegazione di 200 pensionati lombardi dello Spi-Cgil ha partecipato inoltre alla manifestazione romana contro la legge di bilancio. Fotografie del venerdì di proteste andato in scena a Milano, con presidi anche in tutti gli altri capoluoghi lombardi. "Questa legge di bilancio è sbagliata – spiega il segretario generale della Cgil di Milano Massimo Bonini – perché non si cura delle persone che lavorano. C’è un problema di salari e di riforma fiscale, un furto ai danni di pensionate e pensionati".

Sulla stessa linea anche il segretario generale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza: "Bisogna cambiare questa legge di bilancio a favore di famiglie e lavoratori". Numerose le richieste dei due sindacati: dalla decontribuzione degli aumenti salariali al 5% per gli stipendi fino a 35mila euro alla tassazione degli extraprofitti con cui finanziare un “contributo di solidarietà“ per i redditi bassi, fino alla pensione con 41 anni di contributi. "La legge di bilancio – spiega Valerio Zanolla, segretario dello Spi-Cgil Lombardia – mina le finanze già povere dei pensionati". Lo sciopero ha provocato disagi, nel corso della giornata, sulle linee ferroviarie. Ripercussioni limitate invece sul servizio Atm. Le metropolitane hanno circolato regolarmente, così come i mezzi di superficie. Mezzi rallentati però dal traffico intenso dovuto al fatto che in molti, temendo gli effetti dello sciopero, hanno preso l’auto per andare e tornare dal lavoro.