Il sogno di Renzo Piano diventato incubo urbano

Il Laboratorio di quartiere a Ponte Lambro trasformato in una discarica. Il progetto del Comune prevede ora una residenza universitaria con 190 posti letto

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Milano - Si cammina su cumuli di stracci, involucri di cavi, resti di cibo e bottiglie. Solo in alcune stanze si riesce a vedere il pavimento (lercio) o è possibile seguire sentieri che disegnano vie d’uscita tra isole di spazzatura. Il cuore sobbalza ogni volta che si sale di un piano, fino a raggiungere il sesto, stando rasenti al muro perché mancano le ringhiere. Al piano terra le reti sono state tranciate per ricavare ingressi abusivi. Così è ridotto il complesso di via Ucelli di Nemi 23, 24, 25 e 26 nel quartiere di Ponte Lambro, due blocchi di palazzi del Comune collegati da una passerella: avrebbe dovuto ospitare un Laboratorio di quartiere e altri servizi per i cittadini secondo il progetto dell’archistar Renzo Piano. Di fatto, l’opera è rimasta incompiuta: i lavori partiti nel 2011 si sono arenati nel 2015 "a seguito della risoluzione, per grave inadempienza, del contratto con l’impresa appaltatrice", aveva spiegato Palazzo Marino, e quei blocchi che confinano con alloggi popolari si sono trasformati in discariche e rifugi di senza dimora e spacciatori. Ieri mattina durante un sopralluogo di Comune, Municipio 4 e polizia di Stato organizzato dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli per pianificare pulizia e chiusura degli accessi, sono stati trovati quattro intrusi, marocchini, due dei quali sono stati accompagnati in Questura perché senza documenti. Negli anni i residenti degli alloggi vicini hanno assistito a incendi, a inseguimenti tra disperati culminati talvolta in fughe dalle finestre e cadute sull’asfalto, a viavai di clienti per acquistare dosi di droga. "Speriamo sia la volta buona per la riqualificazione. Da anni sentiamo promesse", il commento di alcuni di loro.

Il Comune aveva annunciato la svolta lo scorso settembre: saranno completati i lavori e il sito ospiterà una residenza universitaria con 190 posti letto, laboratori per attività destinate al mondo dell’impresa e delle start-up ma non solo. E’ stato infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica: il Comune potrà affidare l’immobile in concessione per 30 anni, attraverso una gara che sarà pubblicata in primavera con previsione di inizio dei lavori entro la fine del 2022. Il cantiere durerà 15 mesi. L’importo del quadro economico complessivo delle opere è stimato in circa 7 milioni di euro ed è previsto un contributo pubblico di 3,2 milioni, pari al 48% del costo. E c’è già una proposta di Project financing presentata dall’Ati formata da Ge City srl Impresa sociale, Schiavi spa, Energy System srl e Energy Wave spa. Nel frattempo? Il complesso si metterà in sicurezza, "sul modello di quanto avvenuto alle palazzine di viale Molise", spiega Granelli, che ieri ha organizzato il sopralluogo con operatori del Comune degli assessorati alla Sicurezza, alla Casa e all’Ambiente, Amsa e MM, polizia locale e Commissariato di polizia Mecenate. Intervenuto anche il presidente del Municipio 4 Stefano Bianco. Nelle prossime settimane sarà effettuato un intervento di sgombero, pulizia e derattizzazione. E la struttura sarà messa in sicurezza anche con opere di muratura. "Questo intervento - dichiara Granelli - oltre a restituire sicurezza e dignità al quartiere Ponte Lambro consentirà di procedere con la riqualificazione".

 

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