Il comitato scrive al ministro Costa

Ambientalisti e cittadini si rivolgono al Governo per tentare di bloccare la discarica nelle cave

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di Paolo Mattelli

Il caso Cave di Casorezzo potrebbe essere sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Sergio Costa già a partire dalla prossima settimana. A puntare in direzione della politica romana per chiedere uno stop alla realizzazione della discarica ci hanno pensato i sindaci di Busto Garolfo, Susanna Biondi, e di Casorezzo Pierluca Oldani insieme al coordinamento del Parco del Roccolo rappresentato dal sindaco di Canegrate Roberto Colombo.

Una lettera di fuoco nella quale traspare l’amarezza per essere letteralmente stati abbandonati dalle istituzioni locali. "È per noi di estrema importanza essere ascoltati da Lei (ministro Costa n.d.r.) e ricevere finalmente l’attenzione che gli enti competenti (Città Metropolitana di Milano e Regione Lombardia) non hanno mai voluto darci. Questo territorio è stato lasciato da solo, se non addirittura dileggiato, e per anni abbiamo assistito a un imbarazzante rimbalzo di responsabilità". Sindaci e Parco chiedono di essere ricevuti dal ministero per spiegare le ragioni del loro dissenso e chiedere un intervento per fermare le ruspe che dallo scorso mese di luglio, stanno allestendo l’area per il conferimento dei rifiuti. Sono quasi imploranti le parole dei firmatari che sembrano ormai decisi a percorrere tutte le strade per preservare le caratteristiche ambientali del territorio.

"Da anni mi sto domandando – commenta Susanna Biondi – perché si continua ad appoggiare il progetto di un privato a scapito della tutela di un territorio come il nostro ricco di tante specie animali da proteggere. La partita si trova nelle mani dei tecnici ma la politica potrà pure dire la sua". A Roma, se verranno ricevuti, gli amministratori locali potrebbero chiedere un intervento per rivedere le autorizzazioni rilasciate da Regione e Città Metropolitana e ritenute – dicono i due sindaci – lesive nei confronti dei territori affacciati all’area dove sorgerà la discarica di rifiuti speciali non pericolosi. Una sospensiva dei lavori potrebbe arrivare anche dal Tar già il 6 ottobre, data entro la quale il giudice dovrà pronunciarsi sulla richiesta di interruzione temporanea delle operazioni.

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