Il centro diventa salotto buono

Torna accessibile rinnovata l’area circostante palazzo Omodei

Un altro pezzo di piazza Cavour torna finalmente fruibile dai cittadini. L’amministrazione comunale di Cusano Milanino sta completando i lavori nella cosiddetta "piazza della Crocetta", dominata da un obelisco che è uno dei simboli storici della città. Da oltre un decennio quegli spazi sono stati trascurati e poi occupati dai cantieri di palazzo Omodei. E, sebbene i lavori nell’antico edificio storico appaiano tutt’altro che vicini alla conclusione, si sta finalmente lavorando per rendere accessibili e ospitali le aree circostanti. Lo scorso anno era stata rinnovata e aperta l’area verde di piazza Cavour, che sorge tra il Palazzo e il fiume Seveso, ora si sta lavorando nella piazzetta che si affaccia direttamente su via Omodei. Negli ultimi mesi è stata riqualificata anche la via Omodei che oggi è più accogliente anche per i clienti dei negozi che la costeggiano, e ora si è passati all’abbellimento di quest’ultimo angolo di piazza Cavour. Dopo aver pavimentato l’intera zona, sono state posate in questi giorni alcune grandi fioriere rotonde che abbelliscono le nuove piantine. L’interza zona è stata arredata come un salotto. Una fila di fioriere rettangolari è stata posata lungo la cinta che divide la piazza dalla riva del fiume Seveso. Quando sarà completata la piantumazione, questo scorcio della piazza sarà racchiuso in una cornice verde che la renderà unica. "Attendiamo gli ultimi ritocchi e la piantumazione delle nuove essenze verdi – ha commentato soddisfatta la sindaca Valeria Lesma –. Già così, però, ci sembra che la piazza abbia cambiato volto. Finalmente il nostro centro storico torna ad essere vissuto e fruibile". Purtroppo rimane incompiuta la riqualificazione di Palazzo Omodei, l’edificio cinquecentesco che forse rappresenta il simbolo più significativo della storia cusanese. Il suo restauro era cominciato nei primi anni 2000, ma è subito incappato nel fallimento dell’operatore e in una serie di "errori" amministrativi che hanno costretto le precedenti amministrazioni comunali a sospendere e riappaltare le opere in più lotti.

Rosario Palazzolo

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