I vicini di casa: "Da dieci anni caos continuo nell’appartamento"

"In quella casa c’era un continuo viavai di persone". Non si può dire che i residenti di via D’Agrate 21 siano sorpresi di quanto accaduto ieri mattina al quarto piano della scala di destra. Anzi, qualcuno si aspettava da tempo che potesse succedere qualcosa di grave: "Lunedì scorso, ho chiamato il 112 l’ultima volta per una lite alle 5 del mattino – spiega una donna –. Temevo in particolare per la ragazza incinta che abita lì, ma è stata lei stessa a dire che stava benissimo e che era molto innamorata del suo compagno". C’era pure lei nell’appartamento quando è andato in scena l’accoltellamento fatale; e pure lei, come i due coinquilini, è stata accompagnata in Questura per essere sentita dagli investigatori e dal pm di turno. Discussioni e urla erano purtroppo un copione che si ripeteva continuamente al civico 21: "Va avanti così da una decina d’anni – fa sapere un altro residente –. Le persone cambiano continuamente, tutte di origine nordafricana: non si riesce mai a capire chi ci sia dentro".

Qualcun altro ricorda che un paio di anni fa c’era stata una violenta rissa, e che un ferito aveva lasciato una scia di sangue sia sulle scale che nell’ascensore condominiale: "Quella volta non ci era scappato il morto, stavolta purtroppo sì", allarga le braccia un uomo nato e cresciuto da queste parti. Tra racconti di un passato in cui "si poteva dormire con la porta aperta" e ricordi orgogliosi di un servizio televisivo in cui il cortile interno di via D’Agrate 21 venne celebrato come il più bello della città, i residenti si augurano che questo drammatico episodio serva a mettere un punto a una situazione di estremo degrado che da tanto tempo avevano denunciato: "Speriamo che non torni tutto come prima".

N.P.

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