Patrimonio Gucci, le figlie respingono la proposta di accordo di Patrizia Reggiani

L'ex moglie dell'imprenditore della moda aveva proposto di rinunciare al vitalizio in cambio di un veliero de dello chalet a Sankt Moritz

Patrizia Reggiani

Patrizia Reggiani

Milano, 10 ottobre 2018 - Non è stato raggiunto alcun accordo economico, per ora, tra Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni come mandante dell'omicidio del '95 del marito Maurizio Gucci e dal 2017 definitivamente libera, e le due figlie Alessandra e Allegra. È quanto è emerso da un'udienza che si è tenuta oggi davanti all'Autorità di conciliazione di Saint Moritz, in Svizzera, nell'ambito di un contenzioso che pende da tempo tra la vedova Gucci e le due figlie, tutte e tre presenti all'udienza.

Patrizia Reggiani, rappresentata dal legale Daniele Pizzi, nelle scorse settimane aveva avanzato, infatti, alle figlie una proposta di accordo che prevedeva la sua rinuncia al vitalizio di un milione di euro all'anno (più 26 milioni di arretrati) che le aveva riconosciuto il marito due anni prima di essere ucciso. Chiedeva, però, di ricevere un somma mensile per il suo mantenimento dalle figlie e la possibilità di usare uno chalet a Saint Moritz e un veliero, che era appartenuto allo storico imprenditore della moda. Al momento, tuttavia, da quanto si è saputo, le figlie hanno respinto al mittente la proposta. «L'auspicio di Patrizia Reggiani - ha comunque spiegato il suo legale - al di là delle questione economiche, è che le sue figlie possano rivedere la loro posizione e tornare sui loro passi, riavvicinandosi a lei e consentendole di vedere i tre nipotini, uno dei quali peraltro nemmeno lo ha mai conosciuto». Nei mesi scorsi, tra l'altro, la madre 90enne di Reggiani ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Milano la nomina di un amministratore di sostegno che si occupi delle operazioni economiche "straordinarie" della figlia.

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