Gregolin, arte sulla scena da Novate a Firenze

Evento letterario e mostra di opere "Così comunico il mio pensiero nei confronti dell’esistenza"

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Emanuele Gregolin e la passione per l’arte: questa volta arriva a Firenze. Il novatese nato nel 1972, ha compiuto studi d’arte, architettura e musica. Ha realizzato esposizioni personali e collettive a partire dal 1997, e oggi vanta collaborazioni locali, nazionali e internazionali. Ad aprile era presente alla mostra "Nudo Spirito", di Varese, con dei ritratti, in dialogo con opere storiche provenienti da una collezione privata dell’artista Carla Tocchetti. Nel 2020 aveva portato a Novate una mostra, nel Giorno della Memoria, dedicata Giandante X: trentadue quadri, opere degli anni ‘30 e ‘40, uno degli artisti più misteriosi del Novecento. Dipinti realizzati nei campi di concentramento, soprattutto quelli francesi. Carboncino e china hanno dato forma a visi, personaggi, paesaggi delle sue prigionie. E proprio con "Giandante X. L’altra anima del ‘900", la settimana prossima sono in programma due eventi a Firenze: un evento letterario multimediale con la presentazione e discussione della nuova edizione del libro di Roberto Farina, in cui Gregolin sarà moderatore. In concomitanza sarà inaugurata una mostra dedicata all’artista allestita nella galleria A60 Contemporary Art Space, il cui curatore è lo stesso artista novatese, insieme alla collega Pengpeng Wang.

Gregolin è molto attento anche alla sua Novate, dove negli anni ha omaggiato il Comune con delle opere della sua collezione privata, di cui una è stata esposta a Villa Venino. In questa villa nel 2021 Gregolin ha portato la mostra Skyline, il lavoro di artisti del passato e del presente. La presenza di opere di artisti non più viventi è una memoria, un gesto di ricordo, un omaggio nei confronti di chi ha lasciato un segno sensibile, che deve essere sempre ricordato, aveva spiegato l’artista. "L’arte è un modo per comunicare il proprio pensiero nei confronti dell’esistenza. È una chiave di lettura, in cui c’è la sintesi di un’artista. Ogni artista ha cercato di lasciare un proprio, un segno, una riflessione sulla esistenza e sul futuro", conclude Emanuele Gregolin.

Davide Falco

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