Gratosoglio, incendio negli orti abusivi

A fuoco rifiuti e sterpaglie. "È ora di ripristinare la legalità"

Gratosoglio, incendio negli orti abusivi

Gratosoglio, incendio negli orti abusivi

Milano, 25 luglio 2019 - Una nube nera di fumo, fiamme nei fazzoletti verdi a ridosso del Lambro Meridionale tra i quartieri di Gratosoglio e Basmetto al confine con Rozzano. L’incendio è divampato ieri attorno alle 16 per cause ancora da accertare: a bruciare, montagne di sterpaglie e rifiuti. I vigili del fuoco sono intervenuti con cinque mezzi, spegnendo il fuoco in poco tempo. Sul posto anche carabinieri e polizia locale. Nessuno è rimasto ferito ma i residenti della zona manifestano preoccupazione, segnalando che «questo è il secondo incendio in meno di una settimana. Questa volta è toccato alla porzione con gli orti abusivi e le baracche, domenica pomeriggio a quella regolare, immersa nel parco agricolo sud, alle spalle del centro sportivo Carraro». 

Una cittadina racconta: «Siamo dovuti rimanere 4 ore con le finestre chiuse. L’aria era irrespirabile, c’era un odore acre di fumo e di plastica bruciata. La sera, non contenti, i “coltivatori” hanno ripreso possesso di casette e terreni, organizzando feste abusive con musica e grigliando cibo. Un incubo». A gran voce gli abitanti chiedono controllo e ripristino della legalità. Più volte si sono espressi a riguardo pure i cittadini riuniti nella social street Gratosoglio Basmetto e dintorni. Senza contare che a giugno era stata presentata al Comune e ad altri enti una petizione, protocollata dalla consigliera del Municipio 5 Chiara Perazzi (Lega), con quasi cento firme raccolte dai cittadini che segnalavano «la situazione di disagio e pericolo ambientale» chiedendo «lo sgombero del campo e degli orti, il ripristino dello stato originario del verde, con la rimozione di manufatti, costruzioni, rifiuti ingombranti e materiale inquinante». E già a marzo la giunta municipale aveva messo nero su bianco la richiesta di sgombero degli occupanti abusivi, «necessario - aveva spiegato l’assessore al Verde Giovanni Esposito - perché si è riscontrato che nelle coperture di alcune strutture c’è amianto».

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