Furto milionario di furgoni Presi altri due banditi

Un 48enne italiano e un 40enne albanese hanno raggiunto in carcere i sei complici arrestati in maggio. Finora contestati 17 colpi alla gang

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di Roberta Rampini

Furti “lampo” e riciclaggio di furgoni aziendali per un milione di euro. Riuscivano a sostituire la centralina motore originale con un’altra modificata ai furgoni parcheggiati in strada o rubavano i mezzi approfittando delle chiavi lasciate nel quadro elettrico dagli autisti durante le consegne. Quattordici i furti contestati per un totale di 16 furgoni e una macchina, commessi da settembre 2020 ad aprile 2021 a Milano, nelle zone tra Quinto Romano e Baggio. L’altra mattina i carabinieri delle stazioni di Settimo e di Cornaredo hanno arrestato un albanese di 40 anni e un italiano di 48 anni, entrambi pregiudicati e residenti in provincia di Milano, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di furto aggravato e riciclaggio, commesso nelle province di Milano e Monza Brianza.

I due fanno parte della stessa banda dei sei criminali finiti in carcere lo scorso maggio. Le indagini erano iniziate a settembre 2020, i carabinieri erano riusciti a individuare i responsabili del furto di un furgone a Cornaredo e avevano intuito che c’era una banda specializzata che gestiva il furto di furgoni che venivano successivamente smontati. Grazie a immagini delle telecamere (nella foto) e appostamenti i carabinieri hanno ricostruito i due differenti modus operandi del sodalizio criminale. Nella maggior parte dei casi riusciva, in pochi minuti, a sostituire la centralina motore originale con una decodificata dai veicoli regolarmente parcheggiati; in altre occasioni asportava i veicoli dall’interno di aziende e in orario di lavoro, approfittando del fatto che gli autisti, durante le consegne, lasciavano a bordo le chiavi di accensione. A marzo 2021, i carabinieri avevano scoperto in un capannone di Rosate 4 furgoni, tutti prototipi non ancora immatricolati, rubati pochi giorni prima all’interno di un’azienda di Assago. Fondamentale per le indagini era stato anche l’arresto di tre soggetti colti in flagranza del reato di riciclaggio all’interno di un capannone nel quartiere di Quinto Romano, che si è accertato fosse il centro di smontaggio dei veicoli rubati dal gruppo criminale e dove sarebbero entrati e mai usciti oltre 35 veicoli tutti rubati. I due arrestati, ora a San Vittore, dovranno rispondere di 47 capi di imputazioni, tra cui il riciclaggio, poiché i veicoli rubati venivano portati in un capannone di Milano e lì resi “irriconoscibili“.

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