Finita la quarantena, Silvia resta ancora “vigilata“ E su Facebook apre un nuovo profilo: Aisha S.

Concluse le due settimane di isolamento dopo il ritorno rimane sotto sorveglianza per le minacce ricevute

Nuovo profilo Facebook per Silvia Romano, la cooperante rapita dai miliziani di Al Shabaab e rimasta prigioniera per 18 mesi in Somalia. La ragazza, rientrata da due settimane in Italia, per il suo nuovo profilo utilizza il nome assunto a seguito della conversione all’islam, Aisha S. Romano.

Per l’immagine del profilo la giovane ha scelto una sua foto in cui è ritratta sorridente in quello che appare come un negozio di stoffe, con un velo che le copre il capo e un bicchiere in mano. Come sfondo, invece, una foto della Porta Blu a Fes, in Marocco.

Quando sarà finita la sua quarantena, continuerà per lei il servizio di vigilanza, che andrà avanti con passaggi più frequenti delle pattuglie delle forze dell’ordine davanti alla palazzina dove abita. A breve, la giovane potrà uscire di nuovo. Dopo la liberazione e l’arrivo in Italia all’aeroporto di Ciampino, è tornata a casa a Milano l’11 maggio, giorno in cui è cominciato l’isolamento di 14 giorni per via delle misure di sicurezza sanitarie obbligatorie. All’inizio, viste anche le minacce che ha ricevuto via social per la sua conversione all’Islam e su cui sta indagando la procura, si era pensato di disporre una sorveglianza più stretta a fine quarantena. Ma al momento per tutelare la 24enne resta il servizio che, in termini tecnici, si chiama vigilanza generica radiocollegata.

E sono una quarantina i messaggi “pericolosi” contro Silvia su cui gli inquirenti milanesi hanno concentrato le loro attenzioni nell’inchiesta per dare un nome agli “odiatori“ via web della giovane cooperante rapita da un gruppo di terroristi islamici e liberata dopo un anno e mezzo di prigionia.

I carabinieri del Ros di Milano hanno selezionato solo i messaggi social per i quali si può configurare i reati di minacce aggravate e diffamazione per cui procede il pm Alberto Nobili, messaggi in cui in particolare la 24enne viene accusata di essersi convertita all’Islam.

La relazione è da qualche giorno sul tavolo del magistrato che guida il pool dell’Antiterrorismo della procura milanese e che si occupa anche dei tre episodi avvenuti vicino all’abitazione di Romano, a poche ore dal suo ritorno in città, che ha visto l’intervento dei poliziotti della Digos.

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