Fame di energia: nel 2050 elettricità al 55%

Milano verso la transizione: gas verso il 22%, teleriscaldamento al 23. "La rete aumenterà il suo carico del 36%, i picchi vanno gestiti"

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di Simona Ballatore

Milano avrà sempre più "fame" di energia elettrica: è stato calcolato che il fabbisogno energetico della città nel 2050 sarà soddisfatto per il 55% solo dall’elettricità, per il 22% dal gas naturale e per il 23% dal teleriscaldamento. Alessandro Bosisio, ricercatore del Dipartimento di Energia del Politecnico, mapperà la situazione energetica per definirne il reale fabbisogno e dare indicazioni a Unareti su come efficientare le sue reti di distribuzione ed essere più sostenibile. Il progetto si inserisce in un accordo fra l’ateneo e la società che gestisce la distribuzione dell’energia elettrica e del gas naturale a Milano, che ha finanziato la ricerca.

Qual è la situazione “energetica“ milanese?

"Milano è una realtà complessa. Basti pensare che l’elettrificazione è dei primi anni del Novecento, è stata una delle primissime città in Italia ad avere l’energia: l’implementazione delle infrastrutture ha tempi lunghi, soprattutto nei centri più urbanizzati. Il ruolo del Politecnico sarà assistere Unareti nella scelta degli investimenti migliori da fare per affrontare la sfida della transizione energetica anche perché molto si sposterà sull’elettrico nei prossimi anni, pensiamo banalmente alle auto elettriche o ai fornelli a induzione. Sarà necessario lavorare sulla diffusione di energie rinnovabili e bisognerà far fronte a consumi in continuo aumento".

Avete fatto una stima?

"Nei prossimi anni ci sarà un incremento non trascurabile, molto dipenderà dalla reattività del mercato: si pensi alla svolta dell’auto elettrica, che sta procedendo in maniera più lenta del previsto. Sicuramente però si va verso un aumento progressivo che andrà gestito. È stato calcolato che nel 2050 la rete elettrica aumenterà il suo carico del 36% passando dagli attuali 7.000GWh di energia distribuita a oltre 9.500GWh. Un aumento in termini energetici ma anche un significativo aumento dei picchi nelle ore di maggior utilizzo che segneranno un +44% passando dai 1.600MW del 2019 a 2.300MW nel 2050. Quel 55% del fabbisogno energetico sul breve tempo è impossibile che ricada tutto sull’elettrico, sono modifiche che impiegano anni. Dovranno essere ottimizzati tutti e tre i vettori energetici: elettricità, gas naturale e teleriscaldamento".

E bisognerà essere pronti ed evitare blackout. Cos’è successo in queste settimane?

"Ci sono state una serie di concause: il fatto di essere in zona bianca dopo tanto tempo ha inciso in un weekend con un’esplosione improvvisa di caldo, con l’accensione dei condizionatori. Il carico sulla rete è aumentato in maniera repentina rispetto alle statistiche. Si pensi banalmente a un’accelerazione improvvisa, a un’auto che invece di aumentare progressivamente velocità passi subito da 50 chilometri orari a 150. I guasti ci sono sempre, spesso vengono riparati senza che l’utente se ne accorga, scatta una controalimentazione che fornisce energia. È successo qualcosa di eccezionale".

A livello energetico, c’è una Milano a due velocità?

"Sicuramente il carico in centro è maggiore rispetto alla periferia, c’è più concentrazione di attività e per questo è anche più difficile intervenire per implementare la rete con gli scavi. Ma non ci sono impianti di serie A o di serie B, gli investimenti vengono fatti su tutta la rete".

Avrebbe senso una desincronizzazione dei consumi per evitare picchi?

"Con la rete elettrica attuale sono i generatori a seguire le richieste dell’utente. Con una “rete intelligente“ non solo i generatori potrebbero seguire il carico ma il carico si potrebbe adattare in base alle esigenze della rete. E sicuramente questo verrà implementato in futuro. La rete elettrica deve comunque essere sempre garantita. Si dà per scontata l’elettricità e deve essere così. L’affidabilità è altissima. Certo la sfida sarà aumentarla ancora e avviarsi verso la transizione energetica. Gli investimenti ci sono e la strada è già segnata".

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