Esplosione via Brioschi, dissequestrata la casa della strage

Il 12 giugno nel palazzo l'esplosione che causò tre morti

Il palazzo di via Brioschi devastato dall'esplosione

Il palazzo di via Brioschi devastato dall'esplosione

Milano, 11 luglio 2016 - La Procura di Milano ha dato via libera al dissequestro del palazzo di via Brioschi dove la mattina del 12 giugno è avvenuta l'esplosione fatale a Micaela Masella, 43 anni, e agli studenti 28enni marchigiani Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa. A causare la tragedia, secondo la ricostruzione, Giuseppe Pellicanò, 51 anni, compagno di Micaela che non voleva accettare la fine della loro relazione. Ferite e ustionate in modo grave anche le due figlie della coppia, di 11 e 7 anni. 

La palazzina era stata posta sotto sequestro lo scorso 12 giugno, giorno dell'esplosione, ed è rimasta a disposizione della magistratura anche per una serie di accertamenti irripetibili (una perizia sulle cause della fuga di gas e la ricerca di tracce biologiche e impronte digitali sul tubo dell'impianto della cucina) effettuati nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto e dal pm Elio Ramondini. Ora ciò che resta della palazzina tornerà a disposizione dei proprietari.

Il Tribunale dei minorenni di Milano, intanto, nei giorni scorsi ha affidato al Comune con collocamento presso i nonni materni le bambine rimaste gravemente ustionate. Pellicanò, ha scritto il gip nell'ordinanza d'arresto, potrebbe "ancora" indirizzare "la sua rabbia" verso le due "figlie" già "vittime della cieca violenza del padre".

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