Ruby bis, Emilio Fede agli arresti domiciliari: "Vuole chiedere la grazia"

L'ex direttore del Tg4 è stato condannato per favoreggiamento della prostituzione per le serate a luci rosse nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore

Emilio Fede al palazzo di giustizia di Milano (Ansa)

Emilio Fede al palazzo di giustizia di Milano (Ansa)

Milano, 15 aprile 2019 - Emilio Fede, condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis, è intenzionato a chiedere la grazia al Capo dello Stato. "È un'idea che ha un senso e ci stiamo riflettendo" ha spiegato il suo legale, l'avvocato salvatore Pino, dopo averlo incontrato oggi. Per l'ex direttore del Tg1 e del Tg4 nei prossimi giorni inizierà la detenzione domiciliare per scontare la prima parte della pena. Poi potrà chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. 

Una misura alternativa al carcere che gli è stata concessa perché ha più di 70 anni (ne ha quasi 88) e il reato per cui è stato condannato, il favoreggiamento della prostituzione per le serate a luci rosse nella villa San Martino di Silvio Berlusconi ad Arcore, non è ostativo ai domiciliari.  Nell'istanza la difesa ha evidenziato anche motivi di salute e Fede ha chiesto al giudice di poter stare nella casa della moglie a Napoli. 

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