Federico Filippo
Oriana*
edilizia sta soffrendo di un’emergenza imprevista per l’esplosione simultanea di tutti i
costi: materiali, trasporti, energia, manodopera. Il lavoro non manca, anzi, ma non si riesce a realizzarlo. Con conseguente blocco delle imprese sia edili che della filiera industriale che la fornisce. Ma -come ha sottolineato la collega presidente di Ance Milano Regina De Albertis - questa nuova crisi colpisce anche la rigenerazione urbana. Il blocco dell’edilizia rischia di fermare a valle per impossibilità realizzativa tutti i programmi e gli sforzi che stiamo cercando - sviluppatori Aspesi e costruttori Ance - di avviare a monte per la rigenerazione urbana. In breve, senza edilizia non c’è rigenerazione urbana e senza queste due attività si blocca anche l’immobiliare, perfino a Milano. Il Governo deve, quindi, intervenire d’urgenza sul problema costi e approvvigionamenti esattamente come ha fatto per il caro benzina: abbattendo i costi di sistema
che gravano sulle costruzioni. Anche utilizzando le risorse del Pnrr: faccio mia in questo
senso la riflessione del professor Tremonti sul fatto che il Pnrr è stato scritto in uno scenario economico europeo e mondiale largamente superato e va rivisto. E questo perché il bene che perseguiamo non è solo quello delle nostre categorie, bensì di Milano e del Paese. Le due proposte Aspesi sono: 1) per il Comune di Milano dimezzamento per un
tempo limitato degli oneri comunali per le nuove realizzazioni residenziali da recupero di immobili esistenti. 2) per lo Stato differimento dell’imposta sull’acquisto dell’ appartamento vecchio che gli operatori prenderebbero dal cliente privato a parziale
deconto dal prezzo della vendita dell’appartamento nuovo.
* Presidente Aspesi
Unione Immobiliare
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