"Doppio check-in, lavoriamoci uniti. Finora a Linate si è elusa la legge"

Il presidente di Enac e il vincolo che rischia di penalizzare 1,2 milioni di passeggeri all’anno

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di Giambattista Anastasio

Tra chi si occupa di aeroporti è noto per non essere di quelli che amano esternare più dello stretto necessario. Ieri, però, Pierluigi Di Palma, presidente di Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) era a Linate per l’inaugurazione della prima stazione di ricarica per auto elettriche nell’area arrivi dello scalo. E qui lo si è avvicinato.

Presidente Di Palma, il Piano Nazionale Aeroporti proposto da Enac, ha provocato fibrillazioni per le sorti di Linate: l’ipotesi di un doppio check-in non sarebbe un valore aggiunto per l’aeroporto.

"Noi siamo per le sinergie. Non siamo dirigisti, non ci piace imporre alcunché alle società che gestiscono gli aeroporti. Io ho posto un tema, ora ragioneremo con Sea sull’ipotesi del dopio check-in, insieme prenderemo una decisione e parleremo con la politica, alla quale vorrei sottoporre una proposta di sintesi con la società di gestione di Linate e Malpensa. Ho voluto aprire il dibattito".

Un punto fermo, però, c’è: il doppio check-in penalizza Linate e avvantaggia Malpensa.

"Per definizione Linate è un aeroporto “point to point“, significa che un passeggero dovrebbe viaggiare da un punto ad un altro senza tappe intermedie. Questo è quanto ha previsto per Linate il decreto di ripartizione del traffico aereo. Consentire un unico check-in anche per i voli in prosecuzione (i voli con scalo ndr) è o non è un’elusione del decreto? Per me sì, lo è. Sicuramente il doppio check-in crea un danno ai passeggeri di Linate che si spostano con i voli in prosecuzione, in tutto 1,2 milioni all’anno, e crea un vantaggio a Malpensa. Ma io sono del tutto favorevole ai due aeroporti. Malpensa è stata aperta il giorno del mio compleanno: ho fatto il decreto il 25 ottobre, ho sempre creduto nel progetto. Il tema non è affatto scegliere tra i due aeroporti".

Qual è, quindi?

"Il tema è come conciliare Linate, un aeroporto che, come ha detto il sindaco Giuseppe Sala, rappresenta la porta di accesso all’est Milano, e Malpensa, che si sviluppa in tutt’altra zona. Sono favorevole ad un sistema aeroportuale policentrico perché non è mai ottimale concentrare il traffico in una sola parte di città, anzi questo rischia di creare criticità alle infrastrutture di terra, all’accessibilità stessa del sistema aeroportuale e ai passeggeri. In tutte le capitali del mondo ci sono almeno due o tre aeroporti: si pensi a Londra. Ma qui i vari scali hanno creato un sistema coordinato e infine utile. Adesso noi dobbiamo ragionare sul fatto che a Milano ci sono due scali su cui si è investito tanto e capire come averne un ritorno. Portare l’integrazione intermodale a Linate è stato un investimento che deve avere un ritorno. Altrettanto vale per gli investimenti a Malpensa. Come conciliare l’uno e l’altro aeroporto me lo dovrà dire anche la società di gestione, il territorio, i referenti istituzionali, in base alla loro idea di crescita. Noi stiamo elaborando il Piano per dare, da qui al 2035, una policy allo sviluppo del traffico aereo del Paese, ma lavoreremo su questo insieme alle società".

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