Degrado e bivacchi, la notte della paura sugli autobus 90 e 95 / VIDEO

Lo sfogo di un controllore: "Una terra di nessuno, se reagisci vai a processo e perdi pure il posto di lavoro"

L'autobus 90 a Milano (Newpress)

L'autobus 90 a Milano (Newpress)

Milano, 8 luglio 2019 - La "linea della paura" non è più sola. Il girone dei bus infernali si allarga. Alla circonvallazione della 90 e 91, che di notte – e non è certo una novità – ospita clochard, stranieri e sbandati, si aggiunge il bus prediletto dagli ubriachi: la 95. La linea è salita alla ribalta lo scorso mese per una violenta aggressione ai danni di un autista Atm.

Nella notte tra il 14 e il 15 giugno, Massimo Matrone, 55 anni, era stato preso a pugni da un passeggero cileno di 39 anni. Il conducente è giunto al Fatebenefratelli con un occhio tumefatto. Siamo saliti sabato sera, intorno alle 22, sulla 95 in piazza Angilberto II, vicino a Corvetto. Chi è al volante si confida solo con la garanzia dell’anonimato: «È successo anche a me di incontrare un balordo. Ma non sono sceso dalla cabina come il mio collega. Ho aspettato che se ne andasse». Un’occhiata ai sedili fa scoprire le persone che frequentano il mezzo che collega la Barona con Rogoredo. In 30 fermate di italiani se ne vedono pochi, meno delle dita di una mano. Al capolinea sale una compagnia di rom ubriachi. Sono in tre: uno beve le birre che tiene in un secchio, un secondo tracanna una bottiglia di vodka, mentre l’ultimo, più avanti con gli anni, ha una predilezione per il whisky. A un certo punto litiga con gli altri due e scende dal mezzo. Gli altri passeggeri rimangono indifferenti, come se fossero ormai abituati a certe scene.

Alle 23 siamo sulla circolare destra. Il filobus della 90 collega Lotto a piazzale Lodi e attraversa la città con 40 fermate. A differenza della 95, che termina all’una di notte, il servizio è no stop. Il filobus non è ancora un dormitorio viaggiante: «I senzatetto arrivano dopo le 2 di notte», ci spiega l’autista. Il mezzo si svuota dopo poche fermate, in viale Serra, quando sale una squadra di controllori. Uno ha proprio voglia di sfogarsi: «È un disastro, questa è terra di nessuno». E non solo sulla circonvallazione: «Alle 18 eravamo sulla 95 e sul 98 e non le dico che cosa c’era. Tante volte uno fa finta di niente. Non per paura ma perché tiene alla sua famiglia. Se un “portoghese” mi sferra un pugno e lo faccio anch’io si va entrambi a processo. Ma io la causa poi la perdo e perdo pure il posto». Per Erika Luino, passeggera della 90, non si può stare tranquilli neppure di giorno: «È sempre un porto di mare, ci salgono anche squilibrati. L’affollamento è cronico e una donna è a rischio palpeggiamento. Poi ci sono i rom che in un attimo ti alleggeriscono del portafogli se non tieni d’occhio la borsa. Il biglietto a 2 euro? Incredibile pensare a un aumento, vista la qualità del servizio offerto».

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