DIANDREA GIANNI
Cronaca

Dalle banche alla Borsa, il risiko e gli esuberi

Dipendenti di Mps in piazza, timori su altre fusioni e sul futuro di piazza Affari. In gioco migliaia di posti di lavoro solo a Milano

di Andrea Gianni

Il risiko delle banche rischia di lasciare sul campo posti di lavoro. E anche a piazza Affari il clima non è sereno, con i timori dei sindacati per possibili esuberi fra i dipendenti di Borsa Italiana, da ottobre 2020 di proprietà di Euronext, il gruppo paneuropeo che controlla, oltre a quello italiano, i listini di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo. "Stiamo assistendo a operazioni, fra fusioni e acquisizioni, che avranno un impatto importante sui dipendenti – spiega Marco Berselli, segretario generale First Cisl Milano Metropoli – e anche sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini". Domani mattina scenderanno in piazza anche a Milano i dipendenti del gruppo Monte dei Paschi di Siena, con una giornata di sciopero nazionale e manifestazioni anche a Roma e Bari. Si trovano in una situazione di incertezza sulle trattative con al centro il futuro dell’istituto di credito da anni in difficoltà. Solo a Milano il gruppo conta circa 2.500 dipendenti. I sindacati denunciano "l’esclusione dei rappresentanti di 21mila lavoratrici e lavoratori dalla discussione in corso sulle sorti del gruppo Mps, il silenzio del ministero dello Sviluppo economico che sta trattando in esclusiva con Unicredit una operazione societaria dai contorni incerti e indefiniti, l’assenza di chiarimenti su possibili opzioni alternative, la determinazione dello Stato azionista a rispettare l’impegno preso con l’Europa per l’uscita dal capitale della banca entro fine anno". Temono che una eventuale acquisizione da parte di Unicredit porti a uno strascico di esuberi soprattutto negli uffici, dove alcune funzioni “doppione“ potrebbero trovarsi al centro di piani per tagliare i costi. E Milano, oltre a Siena, sarebbe la città con l’impatto maggiore. "Meritiamo ascolto e rispetto", spiegano i lavoratori che domani mattina si raduneranno in piazza Fontana. Ma la partita Mps non è l’unica sul tavolo dei sindacati. Dopo la fusione fra Ubi e Intesa Sanpaolo si apre il fronte legato all’acquisizione di Credito Valtellinese da parte del colosso francese Credit Agricole. Le due banche contano solo a Milano circa 1.500 lavoratori. Poi ci sono i rumors che si inseguono sul futuro di Bpm e altri movimenti in un mondo in profonda trasformazione. Ieri, intanto, nel settore assicurativo Generali ha ottenuto l’ok della Consob all’Opa su Cattolica Assicurazioni. E le scosse non risparmiano piazza Affari, cuore della finanza italiana. I sindacati Fabi, First-Cisl e Fisac-Cgil hanno espresso preoccupazione per possibili esuberi legati all’ingresso di Borsa Italiana in Euronext.

Segnalano, campanello d’allarme per futuri tagli, il progetto per l’apertura di uno sportello dedicato alla consulenza previdenziale, "consistente in un servizio di verifica della posizione pensionistica a disposizione dei lavoratori che eventualmente potranno decidere di manifestare all’azienda la propria volontà di uscita anticipata". Secondo i sindacati potrebbe essere il primo passo in vista di esuberi. "Auspichiamo che lo scenario possa essere differente – spiegano i sindacati – ma ci corre l’obbligo di denunciare che non intendiamo che queste decisioni vengano prese unilateralmente. Ogni possibile ipotesi di riorganizzazione deve sempre essere negoziata con il sindacato a tutela di tutte le lavoratrici ed i lavoratori che contribuiscono ai rendimenti positivi di un gruppo la cui importanza strategica è ben nota".