di Giambattista Anastasio
Il prezzo del biglietto Atm aumenterà già da questo ottobre. Non si tratta di un rincaro deciso discrezionalmente dalla Giunta comunale ma di un adeguamento agli indici Istat la cui applicazione è stata concordata ieri dall’assemblea dell’“Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia“ e che ora, a differenza del recente passato, è un obbligo al quale non ci si può sottrarre. E per due ragioni. Innanzitutto perché la legge regionale impone di applicare gli adeguamenti: da qui la protesta sollevata dall’assessore comunale alla Mobilità, Arianna Censi, nei confronti della Regione. E poi perché – seconda ragione – il nuovo sistema tariffario integrato in vigore sul territorio di competenza dell’Agenzia di fatto lega tutti i Comuni e tutte le aziende di trasporto in un unico destino, quindi un rincaro limitato ad una singola area non è nella logica dell’integrazione tariffaria.
Tecnicismi a parte: il rincaro ci sarà, riguarderà solo i titoli di viaggio occasionali (quindi non gli abbonamenti), partirà da ottobre (almeno stando alle tempistiche scandite ieri dall’Agenzia del Trasporto pubblico locale), non se ne conosce ancora l’entità e non sarà limitato alla sola Atm. Anche Trenord aumenterà alcune tariffe – in questo caso già da settembre – e altrettanto faranno tutte le aziende di trasporto delle province già menzionate: Monza, Lodi e Pavia. Con ordine, allora.
La percentuale di partenza è quella del 7,64%. Per adeguare interamente il prezzo dei titoli di viaggio agli indici Istat bisognerebbe aumentarlo proprio del 7,64%. Una percentuale decisamente alta per effetto dei 2 anni di sospenesione di ogni ritocco tariffaria decisi per l’emergenza Covid. Questa percentuale va però rivista alla luce di alcuni parametri che hanno a che fare con la qualità del servizio offerto dai vari operatori nei vari ambiti e territori di competenza. Da qui l’individuazione di percentuali di adeguamento più basse. Mettendo di nuovo da parte i tecnicismi, quanto a Trenord, la delibera della Giunta regionale prevede di aumentare del 3,82% il prezzo delle tessere “Io Viaggio Ovunque Lombardia“ e “Io Viaggio Ovunque Provincia“ ma anche di ritoccare dell’1,91% il prezzo dei biglietti validi sulle linee di autobus gestite dalla stessa Regione attraverso le sue controllate e partecipate. Per quanto riguarda le linee di tutte le altre aziende di trasporto della Brianza, di Lodi e di Pavia, così come per Atm, l’entità del ritocco non è ancora noto ma sarà di una discreta rilevanza perché la legge regionale concede, da un lato, la facoltà di differenziare l’aumento delle tariffe a seconda che si tratti di abbonamenti o di titoli di corsa singola ma, dall’altro, impone ai Comuni e alle aziende di raggiungere comunque il gettito complessivo che si avrebbe applicando la percentuale di adeguamento massima consentita, una volta considerata tutti i parametri. Detto altrimenti: la somma che deve entrare è sempre la stessa sia che si decida di spalmare gli aumenti indifferentemente su abbonamenti e biglietti sia che si decida di preservare gli uni o gli altri. Ad ogni modo, l’entità del rincaro sarà decisa dal Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia.
"Dopo un accurato dibattito – sottolinea il presidente Daniele Barbone – i soci dell’assemblea hanno unanimemente dato mandato al Cda di intervenire esclusivamente sui titoli occasionali per tutelare in particolare gli utenti abituali, così da incentivarli al ritorno sui mezzi del trasporto pubblico". Su tutte le furie la Censi: "Se avessimo potuto scegliere, non avremmo certo deciso ora l’adeguamento tariffario all’Istat dei biglietti, in un momento economicamente difficile per i cittadini. Abbiamo scelto però di non intervenire sugli abbonamenti, ma solo sui titoli occasionali. Questo perché vogliamo tutelare chi utilizza quotidianamente il traporto pubblico".
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