Costretti a “rubare“ per irrigare i campi

In Lomellina si moltiplicano le denunce a carico degli agricoltori che manomettono le paratie dei canali

GARLASCO (Pavia)

È ormai una continua battaglia senza esclusione di colpi la “guerra dell’acqua“. Se a Novara gli agricoltori protestano e chiedono di non dare acqua alla Lomellina dove i raccolti sono compromessi, a Garlasco pur di irrigare i propri terreni, un coltivatore ha cercato di procurarsi da solo la risorsa più preziosa. Per tre giorni consecutivi ha irrigato i propri campi prelevando l’oro blu da un canale gestito dal consorzio irriguo Distretto autonomo del consorzio San Biagio. Con la sua operazione, però, altri terreni sono rimasti all’asciutto e di conseguenza l’agricoltore di 51 anni è stato denunciato per furto aggravato. Non è la prima volta che gli agricoltori cercano mezzi diversi da quelli previsti per far sviluppare le loro coltivazioni. Alla fine del mese scorso anche un imprenditore agricolo 43enne di Bereguardo è stato denunciato dai carabinieri di Pavia per aver manomesso per due volte la paratìa di un canale. La segnalazione è arrivata dal Consorzio di bonifica est Ticino Villoresi e, quando i tecnici hanno chiuso la fornitura d’acqua al 43enne e l’hanno ripristinata secondo i quantitativi previsti, l’agricoltore ha nuovamente danneggiato il lucchetto con un flessibile e ha aumentato il flusso idrico a proprio vantaggio. Ora dovrà rispondere di furto e danneggiamento.

A Robbio, invece, gli agricoltori si sono tutelati e hanno messo i lucchetti alle paratie dei canali irrigui per evitare che venisse rubata la preziosa risorsa. Secondo i coltivatori della vicina provincia di Novara, però, è stata favorita la Lomellina chiudendo completamente le bocche dei canali che servono la zona.

Manuela Marziani

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