Coronavirus, lettera pediatri di Milano: "Contrari a più libera uscita bambini da casa"

La posizione di ventotto specialisti della Città Metropolitana: fuori abitazione solo per reale necessità, almeno fino ad un periodo di consolidata riduzione dei contagi

Passeggiata genitore-figlio

Passeggiata genitore-figlio

MIlano, 1 aprile 2020 - Un gruppo di 28 pediatri della Città metropolitana di Milano esprime in una lettera "contrarietà ad una più libera uscita dei minori dalle loro abitazioni (se non per reale necessità), almeno fino ad un periodo di consolidata riduzione dei contagi da coronavirus". I pediatri di famiglia con una lettera aperta alle istituzioni "chiedono materiali protettivi e informazione più efficace, e offrono la disponibilità per assistere in collaborazione con Ats/Usca i bambini che hanno contratto il Covid19 (meno grave che negli adulti, ma presente anche in età pediatrica), e costruire così anche una rete di sorveglianza per identificare all'interno delle famiglie potenziali situazioni di rischio, come la presenza di portatori asintomatici". La disponibilità, si afferma, "riguarda anche la disponibilità a implementare l'azione dei centri vaccinali milanesi per recuperare le vaccinazioni perse nei periodi di chiusura". 

Nelle scorse ore il governatore Attilio Fontana ha comunque precisato che "in Lombardia non cambierà nulla rispetto a ciò che è contenuto nella mia ordinanza valida fino al 4 di aprile. Se esco con mio figlio senza motivazione valida e senza rispettare le distanze dagli altri, si rischia la multa. Capisco che sia una cosa brutta, ma bisogna cerare di limitarsi il più possibile". 

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