Coronavirus, Atm taglia il 40% delle corse da lunedì 16 marzo

Già da domani riduzione del 20% su bus, tram e metropolitane. Poi il raddoppio. In questi giorni passeggeri calati del 60-70%

Milano, in autobus con la mascherina

Milano, in autobus con la mascherina

Milano, 12 marzo 2020 - Da domani scatterà una significativa riduzione delle corse dei mezzi pubblici. E da lunedì tale riduzione aumenterà ulteriormente: da significativa si farà drastica. Quello messo a punto dal Comune e da Atm è un piano in due fasi: domani, sabato e domenica sarà tagliato il 20% delle corse. Da lunedì il taglio raddoppierà e riguarderà, quindi, il 40% del servizio. Detto altrimenti: da lunedì autobus, tram e treni della metropolitana correranno secondo frequenze persino leggermente inferiori a quelle previste alla domenica dall’orario invernale. Come fosse sempre domenica, appunto.

Un taglio dovuto al calo di passeggeri provocato dalle misure fin qui varate dal Governo per contenere il diffondersi del Coronavirus: sui mezzi pubblici si conta, infatti, tra il 60 e il 70% di persone in meno. Una situazione del tutto speculare a quelle che si sta verificando ormai dai giorni sui treni di Trenord: in questo caso si è passati da una media giornaliera di 820mila pendolari ad appena 350mila, con una perdita di viaggiatori pari al 60%. Un taglio, quello deciso dal Comune e da Atm, che resterà in vigore per quindici giorni, esattamente come le nuove disposizioni anti-Coronavirus decise e annunciate ieri sera in diretta Facebook dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo una due giorni di confronto con le Regioni. Anche da qui la scelta di Comune e Atm ridurre il servizio del trasporto pubblico milanese. 

È stata la Regione Lombardia, in questi giorni, a spingere più di altre perché l’esecutivo inasprisse le misure per il contenimento dei contagi da virus e ad inserire tra, le altre, anche la richiesta di ridurre, o persinoo di bloccare, i mezzi pubblici. Una richiesta motivata dalla necessità di salvaguardare la tenuta del sistema sanitario lombardo, decisamente sotto stress, e poi sottoscritta anche dai sindaci di tutte le città capoluogo lombarde, compresa Milano, e dall’Anci, l’associazione che riunisce i Comuni della regione. 

Il Governo ha quindi optato per una soluzione pragmatica: le nuove disposizioni contemplano l’obbligo di garantire il trasporto pubblico nei Comuni ma con la raccomandazione di rimodulare l’offerta sulla base dell’effettiva domanda. Traduzione: la riduzione del volume delle corse è un provvedimento che diverse aziende di trasporto locale hanno già deciso autonomamente nei giorni scorsi (la stessa Trenord rientra tra queste) e che altre avrebbero deciso altrettanto autonomamente nei prossimi giorni sulla base di un semplice calcolo di bilancio. Da qui, allora, la scelta del Governo, d’accordo con le Regioni, di evitare prescrizioni vincolanti lasciando agli enti e alle aziende locali la libertà di rivedere il servizio secondo le proprie esigenze e i propri calcoli. A favore del blocco dei mezzi pubblici si erano schierate, martedì, le segreterie dei sindacati confederali.

Di certo, sono settimane nere, questre, per il settore dei trasporti. E non può essere diversamente, viste la straordinarietà dei divieti attualmente in vigore. A perdere è anche il comparto aereo. Solo martedì Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, ha chiuso temporaneamente il satellite centrale del Terminal 1 di Malpensa, ovvero uno dei punti ai quali si attaccano gli aerei per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri. Una chiusura che di fatto coincide con un terzo dello scalo. Una chiusura motivata, manco a dirlo, con l’elevato calo di passeggeri dovuto, a sua volta, dalle tante compagnie aeree che hanno cancellato i voli da e per gli scali lombardi. Una chiusura che potrebbe fare da apripista per altre misure negli aeroporti milanesi, tra le quali la decisione di lasciare aperto solo uno dei due scali. «Il calo del traffico dei passeggeri è costante e in netto aumento giorno per giorno – ha fatto sapere, nel frattempo, Valentina Lener, direttore generale di Assoaeroporti –. Negli ultimi giorni abbiamo registrato un calo che va da un meno 40% a punte del meno 70% o meno 75% nel traffico passeggeri. Le cancellazioni sono state e continuano ad essere massicce verso molti scali italiani, non solo quelli del Nord Italia». Negli aeroporti di Malpensa e Linate nella sola giornata di lunedì 9 marzo sono stati cancellati oltre 200 voli e altrettanto si prevede nei prossimi giorni.

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