Ciclabile di Baires, donna investita e polemiche

Il 93% dei commercianti non vuole la pista. Meghnagi: "Troppi rischi, ingorghi e incidenti. Fate passare le bici su strade secondarie"

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Milano, 27 maggio 2020 - Una ciclista investita in corso Venezia infiamma la polemica sulla pista ciclabile "della discordia" che una volta ultimata collegherà piazza San Babila a Sesto San Giovanni. I negozianti insorgono di nuovo: in corso Buenos Aires il percorso di “mobilità dolce” è bocciato dal 93% delle attività commerciali (104 su 112 partecipanti) nel sondaggio appositamente organizzato da Ascobaires con il supporto di Confcommercio Milano. Nel frattempo proseguono di notte i lavori per far avanzare il tratto, che sarà di circa sei chilometri totali. Andiamo con ordine. Ad accendere nuovamente i riflettori sulla pista, ieri mattina, è stato un incidente avvenuto poco dopo le 11 in corso Venezia all’altezza del civico 810, dove una Citroen C3 ha invaso il corridoio riservato alle bici investendo una ciclista di 41 anni che è caduta ed è stata poi accompagnata al Policlinico in codice verde per lievi contusioni. E non sarebbe il primo schianto: "Secondo i dati di Areu – evidenzia l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato – si tratta del quarto incidente negli ultimi 15 giorni nel tratto da corso Venezia-via Senato a corso Buenos Aires-viale Regina Giovanna. Non oso immaginare cosa succederà quando la città tornerà a essere trafficata come prima dell’emergenza".

Pista ciclabile bocciata anche dalle attività commerciali di corso Buenos Aires: solo otto, sulle 112 che hanno inviato le loro risposte via mail ad Ascobaires, la approvano. "Non c’è alcun pregiudizio sulle ciclabili – ribadisce Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie della Confcommercio e di Ascobaires – ma questo è un progetto lunare. Già chi fa impresa è in difficoltà in questa fase 2 dell’emergenza Covid: ora si aggiungono code, ingorghi, pericoli e incidenti. Chiediamo di nuovo all’Amministrazione di poter rivedere insieme il progetto, sediamoci con Confcommercio attorno a un tavolo per spostare il percorso in vie alternative. L’incidente si è verificato in una giornata soleggiata, con poco traffico: che succederà in condizioni climatiche peggiori e con più auto in circolazione? Sui social leggiamo critiche dagli stessi ciclisti. Meglio fare un passo indietro, prima che sia troppo tardi". Altra considerazione: "Occorrono pali per la sosta delle biciclette, altrimenti i marciapiedi saranno invasi dalle dueruote".

Associazioni di ciclisti come Milano bicycle coalition e Fiab Milano Ciclobby hanno invece promosso la nuova pista perché "rappresenta un cambio di mentalità, la strada non è solo delle auto". Concetto espresso pure in un post su Facebook dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli: "Vogliamo aiutare chi sceglie di utilizzare le due ruote, contro la congestione e l’inquinamento, per questo lavoriamo giorno e notte per fare in fretta a realizzare i 35 chilometri di ciclabili. Da oggi lavoriamo di notte per creare meno disagi e andare più veloci".

 

 

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