Irruento e sadico fin da bambino: Antonio Cianci, il profilo criminale di un assassino

L'autore dell'aggressione choc al San Raffaele affrontava i coetanei con spavalderia e quando sparava lo faceva con lucidità

I rilievi dopo la strage del 1979 ad opera di Antonio Cianci

I rilievi dopo la strage del 1979 ad opera di Antonio Cianci

Milano, 11 novembre 2019 - Fin da bambino Antonio Cianci «manifestava oltre che irruenza anche cattiveria affrontando i coetanei», si legge negli atti del procedimento sull’omicidio del metronotte Gabriele Mattetti nel 1974. Un destino che per Cianci, all’epoca 15enne, sembrava già segnato.

I magistrati delinearono lo scenario di un «omicidio con sadismo», in dopo aver sparato a Mattetti colpendolo alle spalle Cianci esplose altri due colpi, devastandogli il volto. Quattro anni dopo, nel 1979, uccise tre carabinieri - Pietro Lia, Michele Campagnuolo e Federico Tempini - che lo avevano fermato. Cianci sabato nel tardo pomeriggio, quando è stato arrestato dalla polizia dopo che aveva appena buttato in un bidone il telefonino ma anche uno scontrino dell’anziano appena rapinato, è rimasto in silenzioIl pm Nicola Rossato ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia in carcere e l’uomo, difeso dal legale Ursula Lionetti, dovrebbe essere interrogato dal gip tra oggi e domani. In passato, senza successo, la sua difesa aveva sostenuto la tesi dell’infermità mentale. Ora resta da capire quale linea tenterà di adottare alla luce dell’ultima e feroce aggressione.  

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