"Chi ha il reddito di cittadinanza misuri la febbre fuori da scuola"

La proposta dell’opposizione in vista della prima campanella suscita interesse. Il sindaco favorevole passa la palla alla preside.

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di Stefano Dati

Percettori del reddito di cittadinanza e debitori della pubblica amministrazione chiamati all’appello a sostegno del personale scolastico in tempo di pandemia.

Mancano pochi giorni al suono della prima campanella del nuovo anno scolastico, all’Istituto Comprensivo Quintino Di Vona è corsa contro il tempo per organizzarsi al meglio ad accogliere gli studenti nel rispetto delle normative anti Covid.

Fra le soluzioni da adottare spunta l’ipotesi dell’utilizzo dei possessori della card sociale erogata dallo Stato.

La proposta arriva da parte della consigliera Elena Bornaghi, leader della civica Cassano Obbiettivo Comune.

"Ho fatto richiesta al sindaco di valutare la possibilità di reperire tali risorse, come figure di cui le scuole del nostro territorio avrebbero un grande bisogno. L’impegno sarebbe per un triage con misurazione della temperatura in ingresso, anziché affidata alle famiglie, oltre alla pulizia e alla igienizzazione delle aule. Azioni quest’ultime che sgraverebbero il personale Ata, i bidelli, il cui numero è ridottissimo, permettendo loro di distribuire quindi diversamente l’orario di servizio occupandosi maggiormente di compiti basilari come ad esempio la sorveglianza in orario scolastico. Tutto questo offrirebbe una maggiore garanzia del rispetto dei protocolli anti Covid".

Tutto nasce, dunque, dal via da parte dell’Amministrazione comunale ai progetti utili alla collettività utilizzando i cittadini chi percepiscono il reddito di cittadinanza, una richiesta d’impegno che ha l’intento di considerare come restituzione sociale il beneficio statale ottenuto. La consigliera Bornaghi spinge poi ben oltre chiamando in causa anche i debitori verso la pubblica amministrazione.

"In aggiunta a chi percepisce il reddito di cittadinanza si potrebbe coinvolgere nel progetto i cittadini che hanno debiti con la pubblica amministrazione, previsto nel baratto amministrativo, che potrebbero così iniziare a sanare la propria posizione debitoria svolgendo lavori di pubblica utilità".

Le risposte del primo cittadino non tardano ad arrivare facendo i distingui sui ruoli di chi deve intervenire in merito. "Sulla proposta fatta per l’utilizzo di chi percepisce il reddito di cittadinanza - spiega Roberto Maviglia - se é tecnicamente fattibile io sono favorevole, é comunque la dirigente scolastica a doverne valutare la fattibilità. Per quanto riguarda, invece, il baratto amministrativo, conclude, come ho già detto anche ai Consiglieri di minoranza va approvato un apposito regolamento in Consiglio comunale. Abbiano di conseguenza predisposto una bozza".

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