Milano, centro per i rimpatri in via Corelli

L’annuncio di Salvini: stop alla struttura d’accoglienza, torna il Cie

La struttura di via Corelli

La struttura di via Corelli

Milano, 26 luglio 2018 - Lo ha fatto capire sin dal suo insediamento al Viminale. E ieri lo ha praticamente annunciato, comunicando le sue linee programmatiche durante un’audizione davanti alle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini punta alla riconversione della struttura demaniale di via Corelli: da centro d’accoglienza attualmente utilizzato per ospitare richiedenti asilo a centro permanente per il rimpatrio (Cpr).

Per lo stabile sarebbe un ritorno al passato, visto che fino al 2014 è stato un Cie, cioè un centro di identificazione ed espulsione. «Entro l’anno», la scadenza data da Salvini, saranno quindi attivati nuovi Cpr per un totale di 400 posti, da reperire attraversao la riconversione dell’ex carcere nuorese di Macomer, il ripristino delle funzionalità del centro di Modena e la trasformazione dei due centri d’accoglienza di Gradisca d’Isonzo (altro ex Cie) e di Milano in via Corelli. «Per una politica efficace dei rimpatri – ha spiegato il ministro – è necessario dare un forte impulso alla piena operatività dei Cpr, assicurando al più presto la completa ricettività delle struttura». Attualmente, i centri attivi sono 6 – a Bari, Brindisini, Caltanissetta, Palazzo San Gervasio, Roma e Torino – e complessivamente hanno 880 letti a disposizione.

Le parole di Salvini, come prevedibile, hanno generato reazioni opposte tra Comune e Regione. «Salvini vuole riaprire il Cie: la cosa è sbagliata per più motivi – il post su Facebook dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino –. Attualmente lì sono presenti 766 richiedenti asilo (in due spazi diversi). Se non c’è più bisogno di accoglierli lì allora vanno smistati fuori dalla città di Milano (a meno che Salvini non pensi di aprire oltre al Cie un altro centro proprio da noi)». In alternativa, chiosa Majorino, in via Corelli potrebbero trovare spazio «gli sfrattati che rischiano di finire per strada o i genitori separati». Di tutt’altro tenore il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: «Noto con piacere che oggi (ieri, ndr) il ministro Salvini ha ripreso una mia richiesta avanzata il 10 luglio in cui chiedevo di dare il via libera alla riapertura a Milano di un Cpr nell’’ex Cie di via Corelli».

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