Milano, Daspo per 11 borseggiatrici seriali in metropolitana. Erano tutte incinta

Di origine bosniaca e di età compresa fra 19 e 50 anni. Lo stato di gravidanza permette di evitare di scontare le condanne definitive

Polmetro in azione (foto di repertorio)

Polmetro in azione (foto di repertorio)

Milano - Daspo urbano e ordini di allontanamento dal metrò per 11 borseggiatrici seriali. Tutte di origine bosniaca e con diversi precedenti alle spalle per furti e scippi. Tutte in stato di gravidanza. Tutte intercettate dalla Polmetro nel corso di un servizio di controllo delle stazioni più frequentate della metropolitana (Centrale, Duomo e Cadorna), andato in scena martedì pomeriggio.

L'attività degli agenti specializzati nel controllo dei mezzi pubblici si è sviluppata tra le 14 e le 19 e si è conclusa con l'accompagnamento in Questura di 11 donne di età compresa tra 19 e 50 anni, intercettate nelle fermate dove quotidianamente prendono di mira i passeggeri per derubarli: al termine delle procedure di fotosegnalamento, sono state sanzionate con il Daspo urbano o con l’ordine di allontanamento. In tre, rispettivamente di 20, 21 e 43 anni, sono state indagate per violazione del Daspo (che inibisce loro l'accesso alla rete ferroviaria per un determinato periodo di tempo), mentre altre tre, di 23, 27 e 34 anni, sono state denunciate per tentato furto pluriaggravato. La più anziana, la cinquantenne, ha otto figli ed è in attesa del nono, ma il record spetta a una trentaquattrenne, che ne ha quattordici.

Non è un dettaglio, perché di frequente le borseggiatrici hanno utilizzato in passato la gravidanza per evitare di scontare condanne definitive, sfruttando l'articolo del codice penale che rimanda l'espiazione della pena per donne in stato di gravidanza o con figli di età inferiore a un anno. 

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