Vaccino Covid, "booster solo con Pfizer": rischio rinvio nelle farmacie

Il Ministero: terza dose di Moderna agli immunodepressi, non per richiami a 6 mesi. Problemi logistici per i vaccini agli over 80 dal farmacista (ma continuano negli hub)

vaccinazione Covid

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Milano, 10 ottobre 2021 - C’è una novità, nella circolare inviata venerdì sera alle autorità sanitarie dal Ministero della Salute per aggiornare le indicazioni sulla terza dose di vaccino antiCovid, che potrebbe creare qualche intoppo alla campagna lombarda, solo riguardo alla possibilità, annunciata dalla prossima settimana per gli ultraottantenni, di prenotare e ricevere il "booster" anche in farmacia. La circolare allarga la platea del richiamo, quello che si somministra a sei mesi dall’ultima iniezione e al momento in Lombardia è offerto agli over 80 e a personale e ospiti delle Rsa, mentre da domani partirà per il personale sanitario: dopo queste categorie, il Ministero lo "raccomanda "progressivamente" anche a "persone con elevata fragilità motivata da patologie di età uguale o maggiore a 18 anni", e agli ultrasessantenni. Ma il vaccino da utilizzare per il "booster", indipendentemente da quale sia stato il primo, è solo Pfizer, "contrariamente a quanto previsto dalla circolare" ministeriale precedente "del 27 settembre", hanno spiegato ieri dalla Regione: per la terza dose a 180 giorni "non si potrà usare il vaccino Spikevax (Moderna) in attesa delle valutazioni in corso per l’approvazione i cui esiti verranno comunicati da Ema".

Non vale lo stesso, chiariscono la circolare del Ministero e la nota della Regione, per le dosi "addizionali" agli immunocompromessi: nel loro caso la terza iniezione di rinforzo, che può avvenire già 28 giorni dopo l’ultima, è parte del ciclo vaccinale primario e si può continuare a usare Pfizer o Moderna indifferentemente, e indipendentemente dal primo vaccino. Il nodo è burocratico (Moderna resta utilizzabile anche per tutti gli over 18 come prima o seconda dose), e discende da un’interpretazione rigida, da parte dell’Aifa, della raccomandazione del 4 ottobre dell’Ema, che sta ancora esaminando i dati sull’efficacia del booster a base di Moderna.

Ma può avere qualche conseguenza logistica sulla fase 3 della campagna. A quanto Il Giorno apprende, le dosi di Moderna già consegnate alle 724 Rsa lombarde che la scorsa settimana hanno iniziato a iniettare il booster a personale e ospiti vengono recuperate, per sostituirle con Pfizer. L’utilizzo di quest’ultimo, che non è un problema negli ospedali, nei centri vaccinali e non lo è stato nelle Rsa la cui popolazione all’inizio dell’anno è stata vaccinata praticamente solo con Pfizer, potrebbe invece essere complicato per le iniezioni della terza dose agli ultraottantenni in 668 farmacie, che la Regione ha annunciato a partire da lunedì 18 ottobre nelle Ats della Montagna, di Brescia e Pavia e da mercoledì 20 in tutte le altre. Il via alle prenotazioni, direttamente dal farmacista, è fissato domani, ma a questo punto potrebbe slittare perché le iniezioni di richiamo in farmacia si dovrebbero basare sul più “maneggevole” Moderna. Gli over 80 possono comunque continuare a prenotare la terza dose booster di antiCovid sul portale di Poste o al call center 800 894 545, e riceverla nei centri vaccinali, dove viene offerta loro (senza aggiungere nulla in fase di prenotazione) anche l’iniezione antinfluenzale.

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