Biossido d’azoto killer, morti 1.500 milanesi all’anno

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Circa 1.500 milanesi muoiono ogni anno a causa dell’esposizione a concentrazione di biossido di azoto (No2) oltre la soglia indicata dall’Oms di 20 gm3. È quanto emerge dalla ricerca condotta con i dati raccolti dalla campagna "No2 No Grazie" di Cittadini per l’aria ed elaborati dai ricercatori della Statale. Il progetto è nato nel 2017 con l’obiettivo di raccogliere dati diffusi, rendendo i cittadini partecipi: proprio loro hanno posizionato i campionatori di fronte alle loro case, uffici e scuole. Dalla ricerca emerge che è il traffico e in particolare quello dei veicoli diesel la maggior causa delle concentrazioni di No2. Malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolari, metaboliche e tumori sono alcuni dei rischi a cui adulti e bambini vanno incontro con una esposizione cronica ad No2. Le concentrazioni di biossido di azoto si ritrovano nelle arterie principali come circonvallazione, via Palmanova e cavalcavia del Ghisallo.

Dati i mesi di lockdown, i ricercatori hanno “corretto” le misurazioni per renderle realistiche. L’esposizione media all’No2 si attesta a concentrazioni di 41,6 µgm3, oltre il limite di legge fissato a 40 µgm3. La presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta, chiede al Comune di "riattivare subito Area B, Milano sarà all’altezza delle grandi capitali solo quando chi la amministra saprà porre al centro il diritto dei cittadini di respirare aria pulita". Luca Boniardi, del Dipartimento di scienze cliniche della Statale, consiglia: "Nuove strade scolastiche, zone 30 e pedonalizzazioni siano interventi all’ordine del giorno per garantire qualità dell’aria e della vita".

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