Bernardo: periferie abbandonate, ci penso io

Il candidato sindaco presenta slogan e simbolo. Salvini e Berlusconi: "Sala sindaco da salotto". Ma è un caso l’assenza della Meloni

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di Massimiliano Mingoia

Lo slogan prende spunto dalla sua professione, il medico pediatra: "Insieme ci prendiamo cura di Milano". Il simbolo, sotto la scritta “Luca Bernardo sindaco’’, è un Duomo stilizzato e multicolore. Il candidato sindaco del centrodestra si presenta alle Stelline con le parole e l’immagine chiave della sua campagna elettorale per le Comunali e con a fianco i leader nazionali della coalizione. Tutti, o quasi. Ci sono il segretario della Lega Matteo Salvini, il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e in collegamento telefonico il leader azzurro Silvio Berlusconi, il numero uno di Noi con l’Italia Maurizio Lupi.

Non c’è, invece, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha volutamente disertato l’appuntamento milanese per mostrare la sua irritazione agli alleati leghisti e forzisti sulle scelte legate alle nomine Rai. Al suo posto sale sul palco la coordinatrice regionale di FdI Daniela Santanchè. Bernardo non si scompone per l’assenza di una delle "punte" della coalizione: "Dispiaciuto per l’assenza di Giorgia Meloni? Dispiaciuto dal punto di vista personale, ma so che era impegnata e comprendo. So, perché ci sentiamo, che mi è molto vicina". Il centrodestra, al di là delle polemiche contingenti, va avanti unito nella sfida per Palazzo Marino. E punta dritto contro il sindaco targato centrosinistra Giuseppe Sala. Il messaggio lanciato da Salvini, Berlusconi e Santanchè è molto simile, sembra proprio una linea concordata: Sala è il sindaco dei salotti, il centrodestra punterà sulle periferie abbandonate. Bernardo usa una metafora medica per sottolineare la sua attenzione al rilancio dei quartieri più lontani dal centro storico: "Userei il defibrillatore per alcune zone abbandonate".

Non solo. Il frontman del centrodestra fa il punto: "Siamo già partiti con la squadra e con il programma, a breve lo presenteremo. La sicurezza rappresenta una priorità sotto vari punti di vista. Non si possono fare piste ciclabili disegnate a mano libera, ci vuole organizzazione. E non si devono piantare dieci alberelli e togliere un albero secolare o togliere il pavè per mettere una strada che nessuno riconosce". Insomma, tutti affondi sui punti-chiave del programma di Sala, che Bernardo a un certo punto definisce "ex sindaco": "In 5 anni nessuno ha ascoltato i cittadini. I nostri progetti non sono per l’oggi e il domani ma per il 2030 e oltre". Il grado di aggressività del pediatra prestato alla politica nei confronti di Sala si alza rispetto ai suoi primi giorni da candidato sindaco. Non c’è da stupirsi. È la campagna elettorale, bellezza.

Berlusconi, intanto, guarda oltre, alle elezioni politiche: "Milano sarà la vetrina del centrodestra che si candida a guidare il Paese quando la parola tornerà ai cittadini, quando la politica tornerà alla normalità democratica dopo la fase di emergenza da cui è nato il governo Draghi". L’ex premier attacca il centrosinistra meneghino: "Oggi non c’è nei cassetti dell’amministrazione un’idea, una visione del futuro di Milano. Sala? Sindaco attento ai salotti, all’ambientalismo di facciata e all’immagine del centro storico".

Salvini rilancia: "A Milano si riparte dalle periferie dimenticate da Palazzo Marino. Sala è stato il sindaco del salotto e della Galleria, ma Milano è anche Niguarda, Bovisa, piazzale Corvetto, il Casoretto, il Gallaratese...". Il Capitano lumbard, inoltre, promette "una lista della Lega per la prima volta per due terzi aperta alla società civile". Santanchè, alla fine, osserva: "Bernardo durante l’emergenza Covid salvava vite, non andava nei salotti radical chic. A Milano si può vincere. Milano merita di più". Il centrodestra ci crede.

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