
Beccaria, lavori lumaca Pienone al Cpa riaperto: 13 detenuti in una settimana
di Marianna Vazzana
Riaperto lunedì 6 marzo, il Cpa, Centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria, ha già fatto “il pieno“: 13 ingressi solo tra il 17 e il 24 marzo in questa ala di via Calchi Taeggi, rimasta chiusa nel periodo Covid, in cui vengono accompagnati i ragazzi fermati o arrestati in attesa dell’udienza di convalida e che prima della riapertura dovevano essere necessariamente dirottati in altre città. Tredici in una sola settimana è un numero altissimo, spiegano gli addetti ai lavori. Tra gli ultimi ingressi, quello di un diciassettenne egiziano bloccato giovedì dalla polizia insieme ad altri due complici poco più grandi (finiti a San Vittore) dopo una rapina violenta in via Imbonati ai danni di un ventiseienne che, ferito con un coltello, ha ricevuto una prognosi di 5 giorni. Al Beccaria pure un sedicenne italiano accusato di aver rapinato un ragazzo in piazzale Lavater insieme a un complice, scappato, martedì sera: dopo la minaccia con una bottiglia di vetro, alla vittima è stata strappata la collanina. "La riapertura del Cpa rappresenta un passo avanti – sottolinea Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano –, che evita l’allontanamento dei ragazzi dal loro territorio e un dispendio inutile di risorse. Ora speriamo che i lavori di ristrutturazione della struttura finiscano nei tempi annunciati e, soprattutto, che arrivino nuovi agenti ed educatori". I lavori in corso da 18 anni dovrebbero finire entro aprile. Tra un mese. Portando la capienza da 36 a 80 posti. La data, annunciata dopo la maxi evasione di 7 detenuti a Natale, verrà rispettata? Chissà. Francesco Maisto, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, sorride. "Almeno, adesso si vedono gli operai".
Le tempistiche erano state annunciate dal Ministero delle infrastrutture: c’è un accordo di inizio dicembre con il ministero della Giustizia per terminare i cantieri partiti nel 2004. Il primo lotto è stato ultimato in 15 anni, dopo varie interruzioni e pure il fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto; il secondo è cominciato nel 2018, dopo il trasferimento dei ragazzi nelle palazzine già riqualificate, e ha subìto anche i rallentamenti provocati dalle conseguenze del Covid. I “cantieri infiniti“ sono stati sfruttati dai fuggitivi, i quali hanno approfittato di una parete di legno malridotta e delle impalcature. Maisto conclude: "Fino a quando tutte le palazzine non saranno agibili e non ci sarà un direttore dedicato al carcere minorile, considerando che da quasi vent’anni si va avanti con “facenti funzione“, il Beccaria non troverà pace".