Area B, affondo di Regione Lombardia. E il Governo congela 52 milioni

Asse tra centrodestra e M5S: "Allineare le regole milanesi a quelle regionali"

Area B a Milano

Area B a Milano

Milano, 2 febbraio 2019 - Su queste pagine si era evidenziato già nei mesi scorsi come non ci fosse omogeneità tra le classi di veicoli colpite dai divieti antismog previsti dal Comune di Milano, ed in particolare da Area B, e le classi di veicoli colpite dalla Regione Lombardia attraverso il Piano Aria. Ma quanto deciso ieri in Consiglio regionale non è solo il risultato di tale disomogeneità. Sembra anche un nuovo atto della guerra in corso tra Palazzo Marino e Palazzo Lombardia, per l’esattezza il terzo atto: il primo atto fu sul biglietto unico integrato, il secondo sull’autonomia ed ora ecco Area B.

I fatti, allora. L’aula del Pirellone ieri ha approvato la mozione presentata da Massimiliano Bastoni, consigliere regionale della Lega, con la quale si chiede di «armonizzare le limitazioni e le deroghe alla circolazione previste dal Comune per le auto Euro 3 diesel a quelle previste dalla Regione». Una mozione approvata col voto favorevole del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto ed ottenuto di inserire nel testo mozione la convocazione di «un confronto nelle sedi opportune» sui temi della mobilità sostenibile. Il Pd si è astenuto sulla mozione di Bastoni ed ha invece votato a favore della modifica chiesta dai pentastellati. Risultato? Il Consiglio regionale ha chiesto ed ottenuto che entro 15 giorni si tenga una sessione del Tavolo Aria, già istituito tra Regione e Comune, espressamente dedicata «all’individuazione di modalità e strumenti per armonizzare divieti e deroghe» tra Palazzo Marino e Palazzo Lombardia.

Meglio ricordare che Area B partirà il 25 febbraio: tra meno di 20 giorni. E che da settimane gli ambulanti iscritti all’associazione di categoria «Ana» protestano contro il Comune per la mancata estensione ai diesel Euro 1 e 2 delle agevolazioni previste per i diesel Euro 3. Tradotto: quella della Regione pare proprio un’azione di guerriglia nei confronti del Comune. Bastoni da parte sua smentisce: «La nostra iniziativa non è un atto di ingerenza verso l’autonomia del Comune di Milano perché le limitazioni stabilite dalla Giunta di Giuseppe Sala con Area B non colpiscono solo i milanesi ma anche milioni di pendolari che ogni giorno raggiungono in auto il capoluogo lombardo per lavoro. Il problema interessa diverse fasce della popolazione lombarda». Il punto è che ai gruppi consiliari si è aggiunta la Giunta. Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente, dichiara infatti: «Sarà mia cura convocare nell’ambito del Tavolo Aria una sessione tematica col Comune di Milano per aprire un confronto e consentire nella misura del possibile di allineare le deroghe contenute all’interno dei provvedimenti regionali anche all’Area B, in particolare rispetto alle attività degli ambulanti, anche per evitare confusione tra gli automobilisti o sanzioni eccessive».

Ma ieri è stata anche la giornata nella quale è emerso che il Governo a guida Lega e Movimento 5 Stelle ha congelato 300 milioni milioni di euro destinati al trasporto pubblico locale, 52 dei quali spettavano alla Lombardia. Da qui la protesta di Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd: «Il Governo del cambiamento sta tagliando le risorse al trasporto pubblico in Lombardia per 52 milioni di euro. È al momento solo un “congelamento”, ma l’andamento della situazione economica non fa ben sperare. Anche alla luce di questo taglio chiedo alla Regione di non fermare l’Agenzia di trasporto di Milano che intende difendere e aumentare il servizio pubblico». Da parte sua, Danilo Toninelli, ministro pentastellato ai Trasporti, ha scritto al suo omologo all’Economia, Giovanni Tria, chiedendogli di rimettere in circolo quei 300 milioni. 

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