Aggressione in pieno centro, la vittima finisce alla Mangiagalli e poi sparisce

A Magenta la notizia aveva fatto scalpore poi però la vicenda si è chiusa senza alcuna denuncia. Per i carabinieri il contesto è quello dei pusher

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Era stata aggredita da due individui tra piazza Kennedy e via Beretta a Magenta, nemmeno venti giorni fa. Una violenza che ha fatto scalpore in città. Ancor più perché c’era il sospetto che la 30enne avesse anche subìto una violenza sessuale. Ora i carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso e della Stazione di Magenta hanno archiviato il caso come aggressione maturata negli ambienti dello spaccio. Il referto medico, se da una parte esclude la violenza sessuale, dall’altra non è esaustivo, non riuscendo a raccontare esattamente cosa sia successo quella sera.

C’è poi il fatto che la vittima, dopo il trasferimento alla Clinica Mangiagalli e la successiva dimissione, con i carabinieri non si è fatta più viva. Il sospetto è che non si sia voluta esporre, preferendo non presentare denuncia per evitare ritorsioni. Gli investigatori, quindi, tendono a inquadrare l’accaduto nell’ambito di un contesto degradato di spaccio, particolarmente attivo in alcune zone della città dove ragazze senza soldi chiedono droga in cambio di favori sessuali. Quella sera, era un venerdì verso le 23, nel centro di Magenta circolavano parecchie persone. Improvvisamente da piazza Kennedy due uomini, probabilmente nordafricani, hanno inseguito la ragazza fino a via Beretta. Purtroppo i militari non hanno ulteriori elementi per procedere contro qualcuno. Nessuna denuncia da parte della donna conosciuta in caserma come consumatrice di droga e certamente bisognosa di sostegno e protezione. Probabilmente conosceva i propri aggressori, ma ha preferito seguire la via del silenzio.

G.M.

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