Pioltello (Milano), 2 luglio 2018 - Il colpevole è lui, sembra chiaro. E da martedì sarà perciò esaminato e analizzato in tutti i modi. È quel tratto di binario rattoppato con un giunto di legno - ribattezzato "punto zero" - dal quale la mattina del 25 gennaio scorso, forse per l’usura, si staccò un pezzo di 23 centimetri di rotaia. Fu correndo lì sopra che il treno dei pendolari Cremona-Milano delle 6.25 deragliò dopo la stazione di Pioltello, travolgendo tutto e andando a schiantarsi contro un palo della luce: tre passeggere morte e una cinquantina di feriti.
Dopo la tragedia quel pezzo di binario, tavoletta di legno compresa, è stato sequestrato dalla magistratura insieme all’intero tratto di rotaia interessato e messo sotto chiave in un deposito a Greco. Da martedì i consulenti incaricati dalla Procura e quelli nominati dagli otto indagati (vertici e tecnici di Rfi più i vertici di Trenord) cominceraranno gli accertamenti irripetibili su quel pezzo di binario, sezionandolo e analizzandolo anche con sofisticate apparecchiature per cercare di capire cosa lo abbia ridotto così e chi abbia avuto l’idea del “rattoppo” con il legno.
Prima dell’operazione, però, tutto il binario sequestrato e portato in pezzi nel deposito verrà trasferito in un altro capannone a Greco, messo a disposione sempre da Rfi (responsabile della manutenzione rotaie a livello nazionale) perché quello in cui si trova attualmente ha problemi di infiltrazioni d’acqua dal tetto.
Quanto si prolungheranno poi le analisi sul giunto, è difficile prevederlo. Sembra ormai certo comunque, dopo le prove effettuate nelle settimane scorse dagli esperti, che i carrelli dei vagoni transitati sopra il "punto zero" non avessero problemi tecnici di sorta e dunque non abbiano contribuito a provocare il disastro. L’uscita del treno dai binari, in realtà, sarebbe stata provocata non semplicemente dal "buco" nella rotaia, ma dall’impatto tra le ruote della terza carrozza e il "gradino" che si era formato nel punto di giunzione quando i binari si sono disallineati a causa dell’allentamento dei bulloni del giunto. Un problema che qualcuno doveva aver pensato di risolvere mettendo la zeppa di legno sotto la giunzione. "Operazione non prevista dalle procedure", stando a quanto comunicò Rfi dopo il rinvenimento della tavoletta. Pratica che però, ammettono gli addetti ai lavori, verrebbe usata in tutta Italia come soluzione provvisotia prima di un intervento di sostituzione.