Grezzago, via al cantiere della scuola elementare

Il sindaco è salito sulla ruspa e ha scavato il primo solco: "Questo è un sogno che diventa realtà"

Una festa per tutti

Una festa per tutti

Grezzago (Milano), 27 novembre 2019 -   Il sindaco sale sulla ruspa e scava il solco per posare la prima pietra. Per un giorno niente polemiche, dopo 20 anni di attesa si apre il cantiere della nuova scuola elementare a Grezzago. "Un sogno che diventa realtà" per Gilberto Barki che manovra le leve emozionato. Attorno, un nugolo di bambini, amministratori della zona, assessori, autorità e insegnanti. Ieri, c’era anche il suo predecessore, Vittorio Mapelli, che ha portato avanti il progetto resistendo a ricorsi e manifestazioni contro l’insediamento della fabbrica del cartone ondulato al confine con Trezzo della quale le nuove aule sono contropartita. Conto, 2 milioni 800mila euro, pagato da Pro-Gest, la ditta aprirà in primavera.

La Galileo Galilei sorgerà accanto all’istituto attuale, riqualificato a propria volta per accogliere i piccoli dell’asilo, qualche classe della elementare e un micro-nido. Mentre del nuovo edificio, praticamente attaccato, verrà attrezzato solo il piano terra, il primo verrà lasciato a rustico in attesa che venga riempito da laboratori e aule. Un plesso flessibile che seguirà l’andamento demografico. Scelte green, legno, vetrate, e sul tetto un giardino, almeno sulla carta, che il primo cittadino però mette già in naftalina. "Temiamo i costi di gestione, vedremo. Non vogliamo lasciare debiti a chi verrà dopo di noi". Una frecciata a chi c’era prima di lui e che ha battuto nelle urne a maggio per 22 voti. Barki promette "massimo impegno e rispetto dei tempi", il fine opere è già stato fissato: "I bambini saranno in classe a settembre", assicura Ernesto Mattia, direttore lavori della Iti-Impresa Generale, la ditta che si è aggiudicata la commessa insieme a Sistem Costruzioni. È la stessa che ha realizzato la scuola dei record a Liscate e prima ancora a Melzo e pure l’asilo nido in legno City Life, a Milano. "La scuola è l’impresa più importante in una società civile, fra i suoi banchi si formano le nuove classi del Paese", sottolinea il sindaco e aggiunge: "Chiedo a Pro-Gest che il sacrificio pagato in termini di suolo per il nuovo impianto si traduca in posti di lavoro per la comunità".

L’amministratore delegato del Gruppo Bruno Zago non nasconde una punta di orgoglio. "Questo è un progetto a cui teniamo molto perché nasce dalla collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Contribuire al benessere del territorio è una best-practice nella quale crediamo al punto che cureremo anche la realizzazione dell’istituto. Grezzago è un investimento strategico per il nostro Gruppo che si sta rafforzando nella parte centrale della propria filiera: quella del cartone ondulato ottenuto da bobine di carta 100% riciclata. La sostenibilità degli impianti e dei prodotti fa parte della nostra missione. Ai bambini mostriamo che industria e responsabilità ambientale possono convivere".

Sullo sfondo, il cammino accidentato della pratica avviata nel lontano 2007 che ha dovuto fare i conti con la protesta del Wwf Le Foppe contro "la colata di cemento". "Non ci siamo mai opposti alla scuola - ricorda il portavoce Fabio Cologni -, ma al modo in cui è stata finanziata. In questi anni ci sono stati tanti bandi ignorati dalla Giunta precedente che offrivano risorse per investimenti come questo". Sotto accusa, "l’abbraccio mortale fra oneri e bilanci comunali". Una tesi portata davanti al Tar, ma senza risultato. Anche l’opposizione trezzese si era battuta contro la nascita del nuovo polo produttivo organizzando manifestazioni, senza spuntarla.