Padre uccide i figli: "La mamma era convinta che fossero al sicuro"

Secondo l’avvocato al quale si era rivolta Daniela Fumagalli Mario Bressi non sembrava rappresentare una minaccia

Elena e Diego, i due gemelli uccisi

Elena e Diego, i due gemelli uccisi

Gessate (Milano), 29 giugno 2020 - «Non sappiamo se avesse già ritirato la lettera che era appena stata spedita. Ma una cosa è certa: neppure la più fervida immaginazione avrebbe potuto fare presagire la tragedia". Davide Colombo è l’avvocato al quale Daniela Fumagalli si era rivolta per mettere nero su bianco la separazione da Mario Bressi. È il legale a raccontare la delicata fase in cui la fine di un matrimonio si trasforma in un pezzo di carta bollata. E in questo caso "non c’era alcun elemento per temere anche le solite complicazioni".

Una pratica fuori dal comune per un solo particolare: nessuna voglia di rivalsa nei confronti del marito. Anzi, è proprio attorno alla personalità dell’impiegato che si era delineato il mandato al professionista: "Niente strappi, ma la ricerca di un accordo su tutta la linea – spiega Colombo -. La mia cliente non riteneva che ci sarebbero stati problemi. Bressi era equilibrato, tranquillo, molto affezionato ai figli. Lei era convinta che i piccoli con il papà fossero al sicuro, altrimenti non glieli avrebbe certo affidati". E se ne avesse avuto paura, "non avrebbe neppure continuato a vivere con lui".

La coppia, infatti, abitava ancora nell’appartamento di Gessate, acquistato nel 2003. Mario, tutto casa, lavoro e sport, non aveva creduto alle intenzioni che Daniela aveva svelato prima di tutto a lui: "Niente guerra su casa, soldi e soprattutto sui piccoli. All’orizzonte non si profilavano conflitti. Lei voleva salvaguardare a tutti i costi quel rapporto cominciato sui banchi di scuola e non si sarebbe mai sognata di negare ai ragazzi la compagnia del padre". "Trovo assurdo – conclude l’avvocato - che qualcuno pensi che un dramma di questa portata sia frutto della decisione di Daniela di interrompere l’unione".

Eppure, l’imprevedibile è avvenuto. Anche Colombo si è precipitato a Margno, il borgo del Lecchese teatro della tragedia, per sostenere la mamma distrutta dal dolore. E lo choc dalla Valsassina si riverbera su due città, Gorgonzola, dove la coppia si era conosciuta, e Gessate, dove avevano scelto di vivere. Ieri, durante la messa solenne della festa patronale, don Matteo Galli ha invitato tutti, "una comunità particolarmente sollecitata", a riflettere sulla realtà, "a mettersi davanti al male, a non nasconderlo e a scegliere di non compierlo. Mario, Elena e Diego, ora, sono tutti e tre nelle mani di Dio". Pensieri grandi e parole di affetto dagli amichetti delle piccole vittime che hanno lasciato biglietti, palloncini e letterine sul cancello di casa. "Non vi dimenticheremo mai", è il messaggio dei coetanei che ricordano frammenti di vita quotidiana persi per sempre. I compiti, i giochi insieme, i pomeriggi di sport: un futuro spezzato che lascia solo lacrime.