Fase 2, ritirate il numerino: a Trezzo la Messa sarà su prenotazione

Banchi, altari e cappelle sanificate, spazi ridimensionati e un contrassegno rilasciato dalla segreteria per la preghiera più attesa

Don Alberto Cereda, decano a Trezzo sull’Adda e Concesa, pronto a officiare

Don Alberto Cereda, decano a Trezzo sull’Adda e Concesa, pronto a officiare

Trezzo sull'Adda (Milano), 17 maggio 2020 - A Messa su prenotazione. Il decano don Alberto Cereda detta le regole per il ritorno in chiesa a Trezzo e Concesa. Il protocollo scatta domani, ma il numero chiuso diverrà operativo il prossimo weekend. Così prevede il piano messo a punto "per rispettare scrupolosamente l’accordo anti-contagio fra Cei e governo", spiega il parroco. E’ stato fatto tutto con piglio scientifico. Un ingegnere ha misurato le distanze e stabilito che solo 106 dei 700 posti di San Gervaso e Protaso potranno essere occupati dai fedeli. Nella frazione il numero scende a 38 su 250. Un’azienda specializzata in sanificazione ha passato al setaccio banchi, pavimenti, altari, cappelle e ha istruito i volontari che alla fine di ogni celebrazione provvederanno a igienizzare. 

"La ratio è semplice – sottolinea don Alberto – non vogliamo che nessuno si ammali, qui". Per lui oggi è la domenica più lunga, l’ultima senza liturgia. "Le funzioni in e-streaming ci hanno aiutato a mantenere un rapporto con il nostro popolo, per tutto il tempo ho immaginato che lo schermo del computer fosse una finestra sull’altare, dietro, la comunità, decine e decine di persone che domani, finalmente, mi ritroverò davanti. Un’emozione enorme. Nessuno di noi ha mai vissuto niente del genere prima. Comincia una nuova condivisione".

L’epidemia ha colpito duro, Trezzo è uno dei centri dell’hinterland dove il contagio è stato più intenso. "In due mesi e mezzo ho celebrato un’ottantina di funerali, cioè quanti in un anno, di solito. Numeri spaventosi, resi ancora più tristi dalla solitudine delle vittime, morte senza il conforto dei loro cari - ricorda il sacerdote -. Una ferita che come tanti mi porto dentro e che sarà difficile cancellare. E’ uno degli aspetti più terribili della crisi sanitaria".

Per tenerla a freno, è stato scelto un sistema che non escluda i più anziani. "Avremmo potuto prendere le prenotazioni per le messe on-line, ma avremmo tagliato fuori chi ha meno dimestichezza con la tecnologia, così abbiamo optato per il contrassegno da ritirare in segreteria. Un’incombenza che può essere affidata a un solo familiare per tutti, senza intralciare chi lavora. Unica raccomandazione - aggiunge il decano - presentarsi davvero per non portare via il posto ad altri".

La stessa attenzione è stata dedicata agli ammalati durante il lockdown. "Per ascoltare le funzioni abbiamo distribuito un centinaio di radioline collegate a un nostro trasmettitore. L’attrezzatura ci era stata donata anni fa da una famiglia con il figlio vittima di un incidente sul lavoro e mai come adesso si è rivelata utile. Tutta l’organizzazione è suscettibile di revisione, la parola d’ordine è flessibilità. Vedremo come andrà nei primi giorni".

Per le Messe settimanali non è richiesto riservare, "non ci sono mai state più di venti persone, in caso contrario interverremo in presa diretta". Si comincia domattina alle 8.30 a Concesa, e alle 9.15 a Trezzo, dove alle 18 si terrà anche il Vespro.