Cassano, braccio di ferro per la tangenziale

Il sindaco e le istituzioni rassicurano gli autotrasportatori

La strada interrotta

La strada interrotta

Cassano d'Adda (Milano), 4 agosto 2019 - Lo storico leader degli autotrasportatori dell’Adda è pronto a tornare sulle barricate e a bloccare il ponte di Cassano. Come nel 2001 e nel 2011 "se non cominciano i lavori della tangenzialina". Giampietro Robbiati guarda il cantiere con il sopracciglio alzato: quasi 25 anni d’attesa, dalle promesse ai guai giudiziari dell’appalto: "Tempo e soldi persi a girare su e giù nei centri abitati con la merce a bordo". Il sindaco getta acqua sul fuoco: "Il rush finale comincerà a breve". Roberto Maviglia garantisce che "è la volta buona". Rassicurazione confermata anche da Arianna Censi, vicesindaco metropolitano. Palazzo Isimbardi è proprietario dell’opera. «Stiamo per scrivere l’ultimo capitolo di questa storia infinita. Abbiamo ereditato gare piene di problemi ai quali si sono aggiunti ricorsi. Non è stato semplice dipanare la matassa».

"Sarà, ma noi siamo in guardia – avvisa Robbiati –. Questo week-end abbiamo lasciato perdere per non rovinare le vacanze ai cassanesi". I bisonti sono pronti a mettersi di traverso sul cavalcavia che unisce la sponda milanese a quella bergamasca, cuore di una zona con Pil a sei zeri anche in tempo di crisi. "E’ questione di sopravvivenza in un mondo sempre più veloce e competitivo", spiega il sindacalista.

Oggi, però, sembra davvero di vedere la luce in fondo al tunnel. "Se non arrivano gli operai, scendiamo in campo noi". Un modo per richiamare ancora una volta l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema. Il by-pass scaricherà via Vittorio Veneto dalle code che la stringono in un assedio perenne. Trenta milioni di investimento (5 sborsati dal Comune) per mettere fine ai rischi legati all’inquinamento e al caos. Dal 2001 l’opera è indicata come prioritaria.