Coronavirus, il Mantova si allenerà a Nogarole Rocca fino a sabato

Spogliatoi indisponibili e altre limitazioni, la società biancorossa 'migra' in terra veronese

Mantova Calcio

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Mantova, 26 febbraio 2020 - Il Mantova, viste tutte le incertezze e le problematiche legate all’emergenza coronavirus, ha spostato i suoi allenamenti a Nogarole Rocca. I biancorossi continueranno a lavorare in terra veronese sino a sabato, nell’auspicio che la prossima settimana ci siano nuove disposizioni e si avvicini un sostanziale ritorno alla normalità.

Al di là delle speranze, la società di viale Te ha dovuto prendere delle decisioni in considerazione del protrarsi della delicata situazione in Lombardia, dove, oltre allo stop imposto alle manifestazioni sportive, il movimento dilettantistico deve fare i conti con precise limitazioni allo svolgimento dell’attività sportiva. Norme che consentono l’attività all’aperto, ma vietano l’utilizzo degli spogliatoi e impongono altri accorgimenti che, in considerazione del fatto che le disposizioni entrate in vigore variano da regione a regione (con la conseguenza di possibili comportamenti anche piuttosto differenti di squadre inserite nello stesso girone di campionato), hanno indotto il sodalizio virgiliano a prendere la decisione di “emigrare” verso il Veneto, dove anche il duo Garzon-Cuffa ed i loro giocatori possono portare avanti i loro programmi con maggiore serenità. Sin dall’approdo a Nogarole Rocca il Mantova, proprio per rispettare i presenti divieti, ha anche chiesto ai suoi tifosi di non sportarsi in terra veronese per seguire gli allenamenti dei propri giocatori. Tutto questo per una situazione che rimane assai delicata, ma nonostante la quale il Mantova dovrebbe avere trovato la formula giusta per proseguire il suo cammino stagionale e dare continuità a quella corsa che in casa biancorossa si vuole assolutamente condurre sino al ritorno in serie C.

Per quel che riguarda la ripresa dell’attività agonistica, in questo momento l’unica, vera certezza riguarda il rinvio dei due incontri casalinghi che i biancorossi avrebbero dovuto disputare con Fanfulla (il 23 febbraio) e Crema (il 1 marzo). Al di là di questo, la ripresa è ancora avvolta nel dubbio e, se in un primo momento, la partita dell’8 marzo in casa del Mezzolara veniva data per certa, il successivo coinvolgimento nell’emergenza del Coronavirus anche dell’Emilia Romagna rende il tutto più incerto e problematico. Da alcune parti si è alzata la proposta di imitare la serie A e adottare l’espediente di far giocare le gare di serie D a porte chiuse, ma, almeno al momento, questa sembra una soluzione che gode di poco favore. Saranno comunque decisivi i prossimi giorni che definiranno effettivamente la situazione e presenteranno le decisioni che determineranno le sorti delle diverse attività dal prossimo lunedì 2 marzo.