Canegrate, la partita di calcetto fra papà finisce in rissa

Falli, contestazioni, e poi si arriva alle mani durante la partita alla scuola materna Gajo: intervengono i carabinieri

Carabinieri

Carabinieri

Canegrate (Milano), 14 aprile 2016 - Espulsioni, gestacci, sputi in campo e alla fine una scazzottata. Il tutto per un torneo di beneficenza di calcetto, fra i papà dei bambini dell’asilo Gajo di Canegrate. Una pessima pagina di sport, sempre se di sport si può parlare in questo caso, andata in scena nella serata di martedì sul campo sintetico dell’oratorio San Luigi. In campo diverse squadre, ognuna in rappresentanza delle classi che compongono l’asilo canegratese, ma ben presto quella che doveva essere una partitella fra papà, si trasforma in una rissa. L’ultima gara si gioca alle 22.30 e per fortuna non ci sono bambini a fare il tifo, come invece era avvenuto per le gare precedenti. Un giocatore prende fin troppo sul serio l’impegno agonistico sul campo.

Così, dopo qualche entrata fallosa al limite del regolamento viene prima ammonito dall’arbitro, poi dopo l’ennesima entrata pericolosa viene espulso. Il giocatore non la prende bene: fa gestacci agli avversari e sputa in faccia ad un giocatore dell’altra squadra, poi viene accompagnato fuori. Sembra tutto finito, ma interviene un altro genitore che colpisce il provocatore con un cazzotto. Alla fine il giocatore è costretto ad andare al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano per farsi medicare e sul posto arrivano anche i carabinieri. «Sono cinque anni che si disputa questo torneo e non è mai successo nulla – ha spiegato uno degli organizzatori –. Mi spiace perché l’obiettivo di queste gare è quello di creare amicizia fra i papà dell’asilo e non certo di metterli uno contro l’altro con scontri fisici al limite del regolamento. Bene ha fatto l’arbitro a buttare fuori chi non si era comportato bene, poi quello che è successo dopo lascia davvero tutti sgomenti». «Quello che è accaduto è davvero triste – spiega con amarezza il presidente dell’asilo Gajo, Franco Cassavia –. Ma per inciso voglio che si sappia che non si è trattato di papà, ma di gente che ha scambiato il torneo dell’asilo di calcetto come un ring personale, ignorando che si giocava per i bambini e per di più in oratorio. Ci sentiamo offesi da tali comportamenti e lo sono tutti i papà dei bimbi del nostro asilo. Noi siamo chiamati ad educare, ma di fronte a gesti del genere queste persone dovrebbero prima farsi loro un esame di coscienza». Entrambe le squadre sono state sospese dal torneo.