Treni cancellati e pendolari esasperati, Fontana: "Trenord cambierà rotta"

Il governatore della Lombardia: "Vergogna per giovedì 21 giugno, ma è solo questione di tempo"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 25 giugno 2018 - E' stato il giovedì “nero” (per qualche linea con un’appendice anche il giorno successivo) delle ferrovie lombarde. Cancellazioni a catena, ritardi, informazioni distribuite con l’alambicco, centinaia e centinaia di pendolari coinvolti e costretti a lunghe attese, migrazioni fra i binari e sopratutto a tradurre in pratica l’arte, tutta italiana, dell’arrangiarsi. «Mi vergogno, situazioni anomale: chiedo un po’ di pazienza per invertire presto la rotta», esterna senza mezzi termini Attilio Fontana, governatore della Lombardia. Spinta soprattutto dalla debacle nel Lecchese, l’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, Claudia Terzi, scrive a Trenord e fatto sapere «che il punto di non ritorno è stato oltrepassato». Diagnosi di una malattia ampiamente cronicizzata: vetustà dei mezzi, manutenzione, carenza di personale («evidentemente la società sta scontando una programmazione deficitaria da questi punto di vista», saetta l’assessore). In più, inconvenienti, imprevisti e variabili.

Giornata da consegnare agli annali di “malarotaia” quella di giovedì 21 giugno. Sono 10 i treni cancellati ed è caos sulla Bergamo-Treviglio, 17 sulla Lecco-Molteno-Como, 10 sulla Lecco-Molteno-Milano. Pomeriggio e serata da incubo sulla linea S5 Treviglio-Milano Passante-Gallarate-Varese, con soppressioni di convogli, ritardi a catena, treni incolonnati. Una linea dov’è stato assegnato già da due mesi il “bonus” di rimborso ai viaggiatori. Sul treno delle 17.32 da Milano Porta Garibaldi, un passeggero spacca il vetro di una porta e si lancia fuori dal convoglio che sta procedendo a passo d’uomo. Il treno approda alla stazione di Rho e lì si ferma. Su un altro treno, malore di un capotreno, soccorso da un’ambulanza a Busto Arsizio. Effetto domino che provoca ritardi fino a un’ora, corse cassate o limitate. Emblematico il caso del treno 23064, in partenza da Treviglio alle 18.10, arrivo previsto a Varese alle 20,17. Partito da Milano Certosa con 59’ di ritardo, interrompe il suo viaggio a Gallarate.

Niente di nuovo si dovrebbe dire, se meno di un mese fa, il 30 maggio, alla periodica riunione del Tavolo del Quadrante Ovest, con i rappresentanti dei viaggiatori e degli enti locali, Trenord ha ammesso per la S5 una media di 5 soppressioni al giorno, per problemi di penuria di personale, in particolare capitreno e macchinisti.

Il quadro si ripropone fin dalle prime ore della mattina dopo, venerdì, con treni in ritardi o soppressi sulla Gallarate-Milano e problema anche su altre linee. Il treno 10637 da Novara (12.18) per Pioltello Limito (13.37) viene cancellato. Il 10618 da Treviglio (8.25) per Novara (10.12) parte con 14’ di ritardo perché si sono prolungati i tempi di preparazione in deposito. Il 24916 da Milano Centrale (7.55) a Malpensa Terminal 2 (8.52) si avvia invece da Porta Garibaldi per un guasto all’impianto che che regola la circolazione fra le stazioni di Garibaldi e Greco Pirelli. Lo stesso problema causa un ritardo di 22’ al treno 24913 dal Terminal 2 di Malpensa (6.37), che arriva a Milano Porta Garibaldi anziché a Centrale. Il giovedì “horribilis” di Trenord non risparmia il Pavese. Sono 10 le cancellazioni sulla Mortara- Milano, equamente divise fra le partenza da Mortara (6.34, 9.34, 14.05, 15.34, 17.33) e quelle da Milano Porta Genova (7.48, 10,42, 12.43, 13.42, 15.42).