Il patron di Fratelli Rossetti lancia la scuola di Confindustria

L’idea di Diego Rossetti, presidente di Confindustria Alto Milanese: "Un nuovo istituto colmerà il divario fra scuola tradizionale e aziende"

Diego Rossetti, presidente di Confindustria Alto Milanese

Diego Rossetti, presidente di Confindustria Alto Milanese

Legnano (Milano), 25 gennaio 2020 - Una scuola per entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale: quella delle aziende. Un’idea ambiziosa, un sogno ad occhi spalancati. Un desiderio che potrebbe diventare realtà, anche perché è un obiettivo dichiarato da realizzare nel giro di pochi anni. "Con la mia presidenza abbiamo deciso di investire per ridurre il divario fra quello che richiede il territorio e quello che danno le scuole". Diego Rossetti, ancor prima di essere il presidente di Confindustria Alto Milanese, è un imprenditore. E in quanto tale sa quanto il pragmatismo e la concretezza siano necessari per riuscire ad ottenere risultati reali. Da qui, insieme alle imprese del territorio - sono 420 quelle iscritte a Confindustria - e allo staff dell’Associazione industriali, è nata l’idea di una sorta di scuola, un laboratorio tecnico-didattico che dovrebbe servire tanto per la formazione di giovani studenti quanto per l’aggiornamento del personale già in forza alle aziende del territorio e per i fornitori dei macchinari presenti all’interno del laboratorio. "C’è un problema culturale con l’istruzione tecnica - sottolinea Rossetti -: viene vista come una sorta di istruzione di serie B, un passo indietro rispetto a quella liceale. E sotto alcuni aspetti rappresenta la verità. Quindi va rilanciata. Dobbiamo impegnarci e lavorare soprattutto con i genitori".

Concetti condivisi nel mondo imprenditoriale altomilanese da molti titolari di aziende ormai da diversi anni, ma il presidente di Confindustria Alto Milanese fa un sostanziale passo avanti. E lo fa anche il mondo della scuola, visto che già nei prossimi giorni alcuni imprenditori incontreranno Annalisa Wagner, preside dell’istituto superiore Bernocchi per la costituzione di un comitato tecnico-scientifico che possa già entro breve operare sull’offerta formativa della scuola nei confronti tanto degli studenti quanto delle imprese attive sul territorio. "Il comitato tecnico-scientifico avrà l’obiettivo di adattare i programmi ministeriali alle esigenze delle imprese - specifica Andrea Pontani, direttore di Confindustria Alto Milanese -. Rappresenta una sorta di collaborazione didattica che unisce il mondo industriale a quello scolastico per rendere gli insegnamenti in classe più funzionali a quello che le realtà della zona chiedono a intende trovarvi un’occupazione".

Il comitato tecnico-scientifico rappresenta di fatto una sorta di primo passo, una sorta di posa della prima pietra per la collaborazione fra pubblico e privato. Una sorta di evoluzione sarebbe quindi il laboratorio tecnico-didattico. Che, nelle intenzioni di Rossetti e del suo gruppo di lavoro, dovrebbe essere un vero luogo differente dalle scuole già esistenti in città. E qui si apre il dibattito: quale area individuare per un progetto così ambizioso? Di aree dismesse a Legnano c’è un’abbondanza invidiabile, il problema è che la maggior parte di queste non sarebbe adatta per metratura, costi o posizione. E anche per tempistiche, visto che attualmente la città non dispone di un’Amministrazione comunale. Che potrebbe arrivare entro qualche mese, certo. I tempi della politica però - e questo lo hanno dimostrato decenni di progetti in tutta Italia - molto spesso non collimano con l’esigenza di concretezza degli imprenditori. Un territorio come quello legnanese ha l’obbligo di mettersi al servizio di iniziative del genere tanto per rilanciare il proprio presente quanto per creare un futuro. La speranza è che chi amministrerà Legnano per i prossimi anni lo faccia non con l’obiettivo di mostrarsi solo “pulito”, ma anche con lo scopo di dare davvero qualcosa alla città e ai cittadini.